Presunti abusi al preseminario, il Vaticano riapre le indagini / VIDEO

Il caso continua a far discutere. Il prete a Colorina sino a pochi giorni fa

Uno scorcio del Vaticano

Uno scorcio del Vaticano

Colorina, 19 novembre 2017 - Presunti abusi al preseminario San Pio X: il Vaticano ha ordinato una nuova indagine per fare piena luce sulle presunte violenze che un giovane sacerdote, nato in provincia di Sondrio e che fino a pochi giorni fa operava a Colorina,avrebbe usato nei confronti di almeno un chierichetto poco più giovane di lui. Il prete oggi 25enne, che dalla nascita e fino ai 12 anni ha vissuto con la famiglia nel Comasco prima di trasferirsi al preseminario, da giorni non si è più visto in Valtellina, forse allontanato dalla Diocesi di Como quando è scoppiato lo scandalo

Ieri in una nota della sala stampa il Vaticano ha precisato che «a seguito di alcune segnalazioni, anonime e non, a partire dal 2013 furono compiute, a più riprese, delle indagini sia da parte dei Superiori del preseminario sia da parte del vescovo di Como, atteso che la Comunità degli educatori appartiene alla sua Diocesi. - I fatti denunciati, che risalivano agli anni precedenti e che avrebbero coinvolto alunni coetanei tra loro, alcuni dei quali non più presenti nell’Istituto al momento degli accertamenti, non trovarono adeguata conferma. In considerazione di nuovi elementi recentemente emersi, è in corso una nuova indagine che faccia piena luce su quanto realmente accaduto». Dopo il servizio giornalistico del programma televisivo «Le Iene» e la denuncia di un testimone dei presunti abusi raccolta da Gianluigi Nuzzi nel libro «Vaticano Spa» ha indotto il Vaticano a riprendere in mano le indagini. E ad occuparsi del caso negli ultimi giorni è stata anche la «Rete l’abuso», «un gruppo di attivisti, vittime e professionisti volontari – come si definiscono sul loro sito internet - sparsi su tutto territorio italiano, i quali hanno formato non solo una rete di supporto alla quale le vittime possono rivolgersi, ma anche un importante deterrente per evitare che la chiesa «nasconda» i preti pedofili». La onlus «Rete l’abuso», dopo aver reso pubblico sul web il nome del prete accusato di molestie e violenze sessuali, chiede l’intervento di papa Francesco «affinché si faccia chiarezza e giustizia». E la risposta del pontefice non si è fatta attendere.