MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Mario Conti disperso in Valtellina: corsa contro il tempo per ritrovare “Zenin”

Sondrio, il “Ragno” protagoniste di molte salite alpine ed extraeuropee ha 79 anni. Risulta disperso dopo una passeggiata vicino casa, nei dintorni di Mossini

L'alpinista Mario Conti, 79 anni

L'alpinista Mario Conti, 79 anni

Sondrio – È dall’altra sera che decine di soccorritori sono mobilitati sulle alture sopra Sondrio per cercare di ritrovare il Ragno Mario Conti, 79 anni, uscito dalla sua abitazione di Mossini, una delle frazioni collinari del capoluogo valtellinese, per una passeggiata a mezza costa, come era solito fare tutti giorni, ma senza più rincasare. Si teme, con il passare delle ore, che l’esperto alpinista "abbastanza bene equipaggiato" - che ha alcune fragilità - possa essere stato vittima di una disgrazia.

In campo i tecnici del Soccorso alpino, VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna, con le Stazioni di Sondrio e Valmalenco, oltre al Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza di Sondrio, Carabinieri, Vigili del fuoco, volontari della Protezione civile. Per il Cnsas è presente anche l’unità cinofila molecolare. In azione anche un elicottero dei Vf decollato dalla base Elinucleo di Malpensa il sorvolo.

I soccorritori stanno operando anche con i droni, per ispezionare il territorio dall’alto. Sul posto, disponibili a dare una mano, anche numerosi soci del Gruppo Ragni di Lecco, noto gruppo alpinistico di cui l’uomo fa parte. Le squadre stanno battendo le aree prioritarie nei dintorni di Mossini, verso la Valmalenco e verso Castione, aree spesso frequentate dall’alpinista.

Guida alpina, Conti ha un curriculum impressionante di salite alpine ed extraeuropee, ma il suo nome è indissolubilmente legato alla salita del 1974 al Cerro Torre in Patagonia. Era il 13 gennaio del 1974 quando, insieme agli altri “Ragni” Casimiro Ferrari, Pino Negri e Daniele Chiappa, raggiunse la vetta del Cerro Torre dopo aver completato la prima salita assoluta della parete Ovest, lungo quella che all’epoca era, probabilmente, la via di ghiaccio e misto tecnicamente più difficile del mondo e che ancora oggi è di sicuro una delle più belle e difficoltose.

Conti è diventato uno dei protagonisti delle più belle imprese dei Ragni, i “Maglioni Rossi", sulle montagne di tutto il mondo, dal Sud America all’Himalaya, scalò il Lhotse nel 1975, l’Himalaya, numerose vette dal Perù all’Algeria. Ed è ancora oggi uno dei pilastri del gruppo.

Lecchese del quartiere San Giovanni, ora risiede a Mossini, dove è sposato con la guida alpina Serena Fait. Da qualche anno soffre di una patologia neurodegenerativa. Ma la sua passione per la montagna, per l’aria aperta, è troppo forte, impossibile pensare di tenerlo chiuso in casa e negargli le passeggiate quotidiane. Ogni giorno, infatti, Mariolino Conti, da alpinista soprannominato “Zenin”, esce di casa per una camminata nella zona tra Mossini e Ronchi, proprio come ha fatto martedì pomeriggio, senza però ritornare a casa prima di cena.