FULVIO D'ERI
Cronaca

Sciare in Valtellina, ancora dubbi sulla ripartenza: manca il protocollo anti Covid

Gli operatori turistici sono pronti ma stanno aspettando il protocollo sulla sicurezza. E manca poco al ritorno in pista

Le località valtellinesi in quota hanno ricevuto un forte apporto di precipitazioni

Sondrio - Mancano due settimane o poco più all’apertura della stagione invernale ma in molti lamentano la mancanza di un documento governativo che autorizzi l’apertura invernale e norme certe su come comportarsi per rendere sicura l’attività sciistica. Alcuni operatori turistici, segnatamente Valeriano Giacomelli della SIB (Società Impianti Bormio) e Franco Vismara della FAB (Funivie al Bernina), chiedono a gran voce al Governo di emettere, in tempi celeri, un decreto o un documento nel quale si dia ufficialmente il permesso all’apertura degli impianti e in cui siano elencate le norme per la riapertura in sicurezza degli stessi. Allo stato attuale si naviga a vista.

La prima neve stagionale, scesa copiosa sopra i 1800 metri, ha permesso agli operatori turistici di battere le piste e cominciare a preparare i tracciati, grazie anche alla neve artificiale prodotta in abbondanza viste le basse temperature, ma sul futuro regna ancora tanta incertezza. "Nei giorni scorsi abbiamo incominciato a preparare le piste – dice l’ad della SIB Valeriano Giacomelli -, perlomeno nella parte alta, in vista dell’apertura prevista tra poche settimane, ma di fatto non c’è ancora nessun documento che ci dica ufficialmente quando, come e se si possa aprire. C’è tanta incertezza, speriamo che nei prossimi giorni esca il decreto nel quale ci diano le linee guida da seguire in merito a capienza, controlli e quanto altro… Sono fiducioso su riapertura della stagione, ma vorrei avere più certezze per evitare, come successo l’anno scorso, di effettuare spese per adeguarmi alle norme poi rivelatesi inutili".

Gli fa eco Franco Vismara: "Noi non sappiamo ancora nulla di certo sulla apertura degli impianti di sci, ci si basa su quel documento emesso qualche tempo fa (il protocollo firmato da FISI, Federazione Italiana Sport Invernali; Anef, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari); Federfuni, Amsi, Associazione Maestri Sci Italiani e Colnaz, Collegio Nazionale Maestri; ndr) che non ha nessuna valenza. Non è legge, serve il decreto governativo e mi auguro che i tempi per emanarlo siano brevi perché manca poco alla data fissata per l’apertura degli impianti. Speriamo in bene: non finisca come l’anno scorso".