Valtellina e Burundi: così lontani, così vicini

Ospite in città l’ambasciatrice africana che ha incontrato imprenditori e rappresentanti delle istituzioni per collaborare e fare business

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Le fondamenta di un futuro ponte tra Sondrio e il Burundi sono state gettate, venerdì, con la presenza in provincia dell’ambasciatrice Esperance Ndayizeye che si è confrontata con i rappresentanti locali delle categorie economiche. Una presenza autorevole, per la prima volta in provincia di Sondrio, grazie a Fides Marzi Hatungimana, presidente della Diaspora burundese in Italia, organizzatrice dell’incontro svoltosi nella sala della Provincia. L’ambasciatrice è stata accolta dai rappresentanti della comunità: il prefetto, Salvatore Pasquariello; il presidente della Provincia, Elio Moretti; e il vicesindaco di Sondrio, Lorenzo Grillo Della Berta. Esperance Ndayizeye, accompagnata da una delegazione dell’ambasciata, ha illustrato la situazione attuale del Burundi, Paese verde, montano, ricco d’acqua, di cui i presenti hanno apprezzato le somiglianze con la Valtellina. Dal punto di vista politico il Burundi è una democrazia nascente, intenzionata a svilupparsi: "Le nuove istituzioni del Paese stanno lavorando sul bilancio economico sulla base del piano di sviluppo nazionale 2018-2027 che riguarda vari settori. Questo piano di sviluppo nazionale comprende agricoltura, allevamento, turismo, infrastrutture, sfruttamento dell’acqua per la produzione di energia idroelettrica e rafforzamento del sistema educativo. Perché investire in Burundi? Il Burundi si trova in una posizione geografica strategica, c’è libertà di stabilimento e investimento, le materie prime sono molte, la mano d’opera è meno costosa rispetto ad altri paesi della regione. Il Burundi ha, inoltre, un quadro giuridico che favorisce gli investitori e un’agenzia per la promozione di investimenti".

Risposte molto positive dal mondo economico locale: Gionni Gritti, presidente dell’Unione Artigiani, ha lanciato un’interessante proposta: "Quello che può dare il mondo artigiano è la competenza, la qualità, la collaborazione e anche la formazione per i vostri giovani, che potremmo attuare anche a livello nazionale attraverso una cooperazione". Fausto Gusmeroli, di Fondazione Fojanini, ha invece sottolineato l’importanza di una agricoltura sostenibile che dia slancio all’economia, ma sia anche rispettosa delle risorse del Paese africano. Suggerimento accolto dall’ambasciatrice. Emilio Mottolini, vicepresidente di Confindustria Lecco-Sondrio si è reso disponibile ad interloquire con i colleghi imprenditori per avviare investimenti in Burundi rimarcando che "il settore della bresaola è sempre alla ricerca di materie prime, ovvero carne bovina", che potrebbe reperirsi nel Paese africano. Marco Bonat, direttore della Camera di commercio, ha proposto una giornata di approfondimento e presentazione del Burundi rivolto alle imprese valtellinesi.

Laura Taddei