
Luogo storico
Val Masino (Sondrio), 20 agosto 2017 - Per quasi cinquant’anni ha visto alpinisti, escursionisti e semplici appassionati di montagna transitare per i sentieri della Val Masino. Quando l’estate finirà, e in quota arriverà il freddo vero con la neve, Ezio Cassina, insieme alla moglie Amedea, lascerà il Rifugio Ponti dopo ben 47 anni di gestione. Arrivato a 71 anni il gestore ha deciso di appendere le chiavi del locale al chiodo, così il Cai di Milano, proprietario della struttura, ha redatto un bando per l’affidamento della struttura. "Come in tutte le cose c’è un inizio e una fine – spiega Cassina –, per me è giunta l’ora di godermi la pensione, visto che dal 1970 gestisco il rifugio insieme a mia moglie, tra l’altro figlia del vecchio custode".
L’imprenditore ora apre il locale da metà giugno fino a metà settembre, ma qualche anno fa la stagione del Ponti iniziava a marzo e terminava con la prima neve in autunno. "In passato c’erano molte più persone che passavano di qua – racconta –, ora invece il flusso è diminuito, probabilmente anche per colpa della crisi. E inoltre non ci sono più i giovani. C’è invece qualche straniero in più, ultimamente non pochi arrivano dall’Europa dell’Est".
Cinque decenni di grandissime soddisfazioni, ma anche di delusioni e di grande lavoro. "Ci sono giorni dove va tutto liscio e altri più difficili, per esempio per colpa della classica frana che interrompe il sentiero. Poi c’è sempre bisogno di manutenzione e pulizia, necessarie considerato i mesi che l’edificio sta chiuso". Adesso il Rifugio Ponti è in cerca di un gestore. Il Cai milanese ha già pubblicato il bando per l’affidamento, a cui si può partecipare entro il prossimo 20 settembre. Chi si candida deve quindi redigere un progetto che non vada oltre i tre anni, ma soprattutto dovrà versare un canone annuo di almeno 14mila euro. Il rifugio, che ha una sessantina di posti letto, ha origini risalenti al XIX secolo.
Nel lontano 1881 il conte Francesco Lurani Cernuschi, famoso esploratore ed illustratore, assieme ad Ernesto Albertario, fece edificare la prima capanna della Val Masino, che battezzò Capanna Disgrazia alle pendici dell’omonima vetta. Qualche anno più tardi, nel 1890, un nuovo rifugio più capiente fu costruito vicino a quello vecchio e fu denominato Capanna Cecilia, in onore della moglie di Lurani. Nel 1928 la costruzione fu ampliata grazie al contributo della famiglia Ponti e fu intitolata appunto a Cesare Ponti, banchiere milanese e consigliere della sezione Cai di Milano.