
di Valentina Parmigiani
Prosegue l’infuocata e spinosa vicenda dell’Unione dei Comuni della Valmalenco. Dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni, ossia la dichiarazione unilaterale di uscita dall’Unione da parte di Caspoggio, nella mattinata di ieri i sindaci di Lanzada, Cristian Nana; Chiesa, Renata Petrella; Caspoggio, Danilo Bruseghini; e il segretario dell’Unione dei Comuni, Sarina La Marca si sono incontrati con il prefetto Salvatore Pasquariello e il viceprefetto. I sindaci erano stati già ricevuti separatamente dal prefetto nei giorni scorsi. Questa volta si è fatto il punto sulla questione in una riunione al vertice.
"Sono state due ore di colloquio molto intense – afferma Cristian Nana, sindaco di Lanzada – Il prefetto ha avanzato le sue proposte che verranno valutate dai diversi gruppi consiliari. Noi sindaci abbiamo cercato una soluzione condivisa e ci siamo dichiarati disponibili, come sempre, a darci una mano a vicenda per il bene della comunità, per quanto possibile e fino a una certa data: il 2022. Nel frattempo – prosegue Nana – mi piacerebbe indire un referendum consultivo per chiedere alla nostra gente cosa voglia fare: se lavorare per la fusione, se restare in Unione o se cambiare completamente strada". Dopo aver sentito i sindaci, il prefetto, nel tentativo di salvare l’Unione, ha avanzato una proposta: un piano graduale di ripristino delle quote originarie dell’Unione da attuarsi in tre anni (2020-2022). I primi cittadini hanno ascoltato il prefetto e si sono riservati di proporre la questione ai rispettivi gruppi consiliari e di acquisire in proposito il parere favorevole dei responsabili dei servizi finanziari. Nel corso dell’incontro i sindaci di Lanzada e Chiesa hanno ufficialmente chiesto al collega di Caspoggio di presentare delle scuse formali. Nana e Petrella non hanno digerito gli attacchi avanzati da Bruseghini: la colpa dell’uscita di Caspoggio dall’Unione non può essere imputata all’operato degli attuali primi cittadini di Lanzada e Chiesa.
"Dai verbali risulta che è dal 2015 che in Unione si fosse convenuto un ritorno alle quote originarie – rimarca Nana – Bruseghini lo sapeva. Adesso non può darci la colpa. Vogliamo rispetto e le scuse, sia io sia Petrella. I verbali non mentono, sono lì da vedere". Nonostante tutto, i sindaci di Lanzada e Chiesa tendono ancora la mano a Caspoggio. Si sono resi disponibili a rivedere le quote di riparto dei costi secondo la propria disponibilità economica e in accordo con i rispettivi bilanci. L’operato di Nana e Petrella è lodevole: in un’ottica di comunità, sono disponibili ad accollarsi buona parte dei costi sociali di Caspoggio.