Valfurva, c’è il piano Gasser: comprensorio sciistico unico in Alta Valtellina

L’obiettivo è quello di trovare le risorse per unire il comprensorio di Santa Caterina a quello di Bormio: "Si può fare"

C'è attesa per il ritorno sulle piste da sci

C'è attesa per il ritorno sulle piste da sci

Valfurva (Sondrio), 9 ottobre 2019 - Gli operatori economici di Santa Caterina Valfurva, all’indomani dell’importante incontro con il presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti, che li ha rassicurati sulla riapertura della strada provinciale 29 entro la fine di novembre, sperano ora di poter “cavalcare” l’emergenza relativa alla frana del Ruinon per ammodernare la località turistica e dare impulso al progetto relativo al comprensorio unico dell’Alta Valtellina, partendo con un primo step che unisca gli impianti di Santa Caterina e Bormio.

L’idea, infatti, è quella di costruire un percorso per compensare almeno in parte le perdite economiche e aiutare una stazione turistica in ginocchio. Fra gli interventi in valutazione: il gettito tributario, il riammodernamento delle strutture pubbliche, alberghiere ed extra-alberghiere e il collegamento degli impianti di risalita. Proprio su quest’ultimo si è soffermato lunedì, al termine del vertice a Palazzo Muzio, l’avvocato Trabucchi, che rappresenta 50 operatori di Santa. Il legale si è riferito al piano Gasser, un dettagliato studio di 200 pagine firmate appunto dall’ingegner Erwin Gasser che prevede la realizzazione di un unico comprensorio sciistico in Alta Valtellina, collegamenti sci ai piedi sull’asse Livigno-Bormio-Valdidentro-Santa Caterina. Un intervento che sarebbe davvero ambizioso: oltre 100 milioni di euro per la realizzazione di 10 nuovi impianti di collegamento.

«Il piano ora ha trovato una definizione, e ci sono state alcune novità che potrebbero dare un’accelerata – ha spiegato l’avvocato Trabucchi -. Innanzitutto, l’emergenza legata alla frana del Ruinon; in secondo luogo, ci sarebbe un investitore a Santa Caterina sulla società impianti. Fattori che potrebbero creare una condizione favorevole. I soldi necessari potrebbero arrivare anche dal Fondo per i Comuni confinanti, oltre che dalle due società impianti, di Valfurva e Bormio, e chiedendo un’attenzione particolare della Provincia, magari attraverso i fondi del demanio idrico, e di Regione Lombardia. Insomma, costruire dei fondi concorrenti a livello locale per arrivare a proporre un primo step: Santa Caterina-Bormio».