Valfurva, il ghiacciaio dei Forni si scioglie: in due mesi è arretrato di 17 metri

La scoperta del Servizio glaciologico lombardo durante l’escursione in vetta con i soci di sei club Rotary

Il ghiacciaio sciogliendosi si è diviso in tre lingue con enormi blocchi “morti“

Il ghiacciaio sciogliendosi si è diviso in tre lingue con enormi blocchi “morti“

Valfurva (Sondrio) - In soli due mesi il fronte del ghiacciaio dei Forni, in Valfurva, è arretrato di ben 17 metri. Una scoperta drammatica, compiuta domenica dai volontari del Servizio glaciologico lombardo: col loro presidente Giovanni Prandi, hanno accompagnato in vetta ai 2.700 metri di altitudine i soci dei sei club Rotary del Gruppo Sforzesco del Distretto Rotary 2050, che hanno donato loro un drone tracciatore di ultima generazione per monitorare in tempo reale l’impatto del surriscaldamento globale sui ghiacciai lombardi.

Un service, quello “Dalla parte dei ghiacciai“, partito dall’iniziativa del presidente del Rotary Club Morimondo Abbazia, Pierangelo Metrangolo, e condiviso, oltre che dal Rc Abbiategrasso di Gianfranco Ticozzelli, anche da ben quattro Rotary club pavesi della Lomellina: il Rc Vigevano Mortara di Emilio Elibri, il Mede Vigevano di Massimo Villa, il Cairoli di Paolo Bianchi e il Lomellina di Paolo Banfi.

Così nell’ultimo weekend a Santa Caterina Valfurva oltre 90 rotariani si sono dati appuntamento per una due giorni dedicata all’ambiente. Sabato pomeriggio in Sala polifunzionale si è svolto il convegno “Il cambiamento climatico e il ciclo dell’acqua in pianura padana“. Relatori, il consulente scientifico del Servizio glaciologico lombardo Riccardo Scotti, che ha parlato dei “Ghiacciai lombardi e crisi climatica“; il presidente del consorzio di Irrigazione Est Sesia, Mario Fossati, sul tema “Il riso del disgelo, dai ghiacciai all’opera dell’uomo“; e infine l’agronomo Gianluca Chiarucci, rotariano del Rc Cairoli, che ha parlato di “Tesaurizzazione delle risorse idriche“. Presenti anche il Governatore del Distretto Rotary 2050, Carlo Conte, il sindaco della Comunità Valfurva e l’assessore all’ambiente.

Il riscontro ai tragici scenari che il cambiamento climatico preannuncia sui ghiacciai lombardi, però, è apparso palese agli occhi di tutti attraverso l’escursione sul Ghiacciaio dei Forni con il Servizio glaciologico lombardo, che nella circostanza ha compiuto nuovi rilevamenti sul fronte del ghiacciaio e completato quelli di stagione, con la misurazione dei paletti posti lo scorso 15 luglio al termine dei propri corsi annuali di formazione.

Il dato impressionante, rispetto alle paline fissate due mesi fa sulla superficie, è che il ghiacciaio dei Forni si è ritirato di ben 17 metri sul fronte nord e di 14 metri sul fronte est. Desolante lo scenario che si presenta all’occhio del visitatore: al posto del ghiaccio scioltosi, una desolata distesa di residui morenici che danno al paesaggio un aspetto lunare. Ai piedi delle tre lingue in cui il ghiacciaio si è diviso sciogliendosi, enormi blocchi di ghiaccio “morto“, come in gergo gli esperti definiscono i pezzi di ghiacciaio che, staccandosi dal corpo centrale, sono irreversibilmente destinati a sciogliersi. Segnando con ciò la progressiva riduzione delle scorte di acqua della Lombardia, destinata a lungo termine a produrre gravi ripercussioni a livello economico, energetico, paesaggistico e turistico.