Un’ex Casa parrocchiale per accogliere le vittime della violenza

L’annuncio del presidente di Aivv, Massimo Santucci: "Operativa sul territorio fra un paio di settimane"

È pronto l’accordo per l’utilizzo, in un paese del mandamento del Morbegnese, di una struttura per l’accoglienza di alcune donne di Valtellina e Valchiavenna, vittime di maltrattamenti, abusi o violenze di mariti, fidanzati o conviventi. Si tratterebbe di un’ex Casa parrocchiale, in grado di ospitare quattro-cinque donne con figli, in caso di necessità.

Lo ha annunciato ieri Massimo Santucci, presidente dell’Associazione italiana vittime della violenza, al rientro da una lunga trasferta a Odessa, per portare generi di prima necessità, vestiti e giocattoli per bambini che vivono nelle martoriate terre dell’Ucraina in guerra con la Russia. "Mancano pochi lavori di sistemazione - ha detto Santucci - e poi la Casa può essere da subito pienamente operativa. Si calcola lo sia, ultimata la tinteggiatura, fra un paio di settimane. Intanto con i colleghi Paolo Di Gregorio, il fondatore dell’Associazione, e Simona Venuto la vicepresidente, e gli altri stretti collaboratori, stiamo lavorando al progetto di realizzazione dell’importante progetto di accoglienza di Cino. Ma i finanziamenti necessari non sono pochi e ci aspettiamo importanti aiuti dal mondo delle imprese e dagli enti pubblici e non soltanto".

"A breve saremo in Svizzera - anticipa Santucci - per posizionare in un’importante località elvetica una “panchina rossa“, simbolo della battaglia delle donne contro le violenze di cui sono sempre più spesso vittime non solo in Italia".Mi.Pu.