Una camminata per salvare il Lago Bianco

Una manifestazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla problematica del Lago Bianco si terrà a Valfurva domenica 10 settembre. La camminata solidale mira a tutelare il lago e a promuovere una gestione amministrativa sostenibile dei territori di montagna.

Una camminata  per salvare  il Lago Bianco

Una camminata per salvare il Lago Bianco

Una manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla problematica del Lago Bianco. È lo scopo della camminata solidale al belvedere dei Tre Signori organizzata per domenica 10 settembre, dalle 10 con partenza dal crocifisso del Lago Bianco, dal gruppo di persone che, spontaneamente, si stanno aggregando nelle ultime settimane in difesa del Lago Bianco, uno più belli delle Alpi. Lo scopo dell’iniziativa è quello di "non rimanere inerti e silenziosi – ci dicono esponenti di questa aggregazione che solo sul gruppo Facebook conta su oltre 1200 persone – di fronte a un progetto talmente insensato e impattante, messo in atto in una delle zone di maggior tutela nel Parco Nazionale dello Stelvio. Cosa che rende la questione ancora più grave e inquietante". Ma qual è questo progetto che fa infuriare i "difensori" del Lago Bianco? Come vi abbiamo raccontato tempo fa, sono i lavori che dovrebbero portare l’acqua dal Lago per alimentare impianti di irrigazione della pista di fondo di Santa Caterina. "La "Camminata Solidale" si preannuncia come una manifestazione dal basso della presa di coscienza di sempre più persone nei confronti della realtà concreta delle nostre montagne, del loro ambiente, delle comunità che le abitano, del valore culturale e identitario del paesaggio, del futuro dei territori montani. Non solo il Lago Bianco deve essere salvato e tutelato da uno sfruttamento talmente pericoloso e devastante, ma un luogo così prezioso e speciale può ben diventare un modello di buon senso civico e politico nei confronti della gestione amministrativa dei territori di montagna e delle loro valenze fondamentali contestuali alla realtà ambientale (e non solo) presente e a quella futura che tutti quanti ci troveremo a vivere". Dall’altra parte ci sono gli interessi degli operatori turistici di Valfurva. Fulvio D’Eri