REDAZIONE SONDRIO

Un piano per salvare i laghi dalle tartarughe

I proprietari stanchi di accudirle spesso le abbandonano e loro diventano una minaccia

VERTEMATE (Como)

A dispetto del loro aspetto così innocuo le tartarughe d’acqua possono diventare un grande pericolo per laghi, fiumi e aree umide se vengono “liberate“ dai loro proprietari stanchi di accudirle. Il problema è talmente serio che in provincia di Como, alla Fondazione Minoprio, è nato un percorso di contenimento delle tartarughe esotiche abbandonate nelle zone umide. Le guardie ecologiche del Parco delle Groane, che si estende tra le province di Como, Monza e Milano, sotto la guida del professor Vincenzo Ferri, si stanno specializzando nel recupero delle tartarughe esotiche che infestano le aree umide della riserva. In particolare si “cacciano“ la Trachemys Scripta detta anche tartaruga palustre americana, quella dalle orecchie gialle (Trachemys scripta scripta) e dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans).

Si tratta di esemplari molto voraci e invasivi che abbandonate nel territorio mettono a rischio le popolazioni autoctone di pesci e anfibi, comprese le ultime testuggini palustri (Emys orbicularis). Gli esemplari vengono schedati e poi liberati in due piccoli bacini individuati all’interno del territorio comunale, dotato di protezioni per non permettere loro di allontanarsi.

"Gli esemplari sono stati catturati nella golena del fiume Po, in provincia di Cremona - spiegano dal parco -. Si tratta di un progetto pilota, “Life Gestire”, pensato per il contenimento di questa specie aliena. Le vasche di raccolta sono dotate di una recinzione, piattaforme sulle quali le tartarughe si possano crogiolare al sole e pannelli informativi. A breve verranno attivati percorsi simili anche in altre aree protette lombarde". Ro.Can.