
Tristi per le vie di Madesimo (National Press)
Madesimo, 27 dicembre 2016 - La mancanza di neve, l’assenza di un ponte natalizio e la crisi economica: tanti i fattori che hanno contribuito ad infliggere un duro colpo all’inizio della stagione sciistica della Valchiavenna e non solo (Livigno segna meno 20%, Bormio soffre meno). Madesimo va un po’ meglio di Campodolcino, ma la situazione non è delle più rosee. L’Hotel Capriolo, di Madesimo, ha subito una flessione rispetto agli anni passati. Atos Maranesi imputa il calo: «all’assenza della neve e alla mancanza di un ponte adeguato. Da Santo Stefano abbiamo avuto comunque un aumento delle presenze e prevediamo che il pienone ci sarà tra Capodanno e l’Epifania».
Situazione analoga all’Hotel Arlecchino, per voce di Milena Cristiano: «Abbiamo meno della metà delle stanze occupate. Si poteva fare sicuramente meglio, ma senza neve è difficile. La situazione dovrebbe migliorare sensibilmente nei prossimi giorni, infatti, per la prima settimana del 2017, abbiamo già un buon numero di prenotazioni». «Situazione tragica - è il commento all’Albergo Soldanella -. Pochissimi i clienti, ma speriamo che con l’anno nuovo la situazione migliori, magari arriverà una bella nevicata a darci una mano».
Per Madesimo la voce fuori dal coro è rappresentata dall’Hotel La Meridiana dove, secondo l’entusiasta Andrea Maranesi: «La situazione è ottima. Non siamo mai stati così pieni. Questo è davvero un Natale eccezionale. Sulle piste stanno riuscendo a fare dei veri e propri miracoli con la neve artificiale e i turisti, per la maggior parte italiani, inglesi e danesi, sono tutti soddisfattissimi». Situazione difficile anche a Campodolcino. Per Raul Fanetti, dell’Hotel Oriental: «La situazione dovrebbe migliorare nei prossimi giorni. Abbiamo avuto un buon numero di presenze per il pranzo natalizio ma l’albergo, purtroppo, è semi vuoto». Anche per Paolo Pelanconi, del Tambò, la situazione dovrebbe migliorare con l’anno nuovo. «Al momento le prenotazione sono abbastanza basse. La gente ci incolpa, quasi, per la mancanza di neve. Al momento speriamo di riuscire a cavarcela con il turismo italiano, aspettando quello straniero che dovrebbe partire da febbraio».
Anche sulle piste da sci la situazione non è delle migliori. Neve artificiale sotto i 3.000 metri, ma il paesaggio ne risente parecchio e gli sciatori hanno disertato in massa. Sono una cinquantina quelli hanno deciso di affrontare, ieri mattina, nel giorno di Santo Stefano, le poche piste aperte, di media una per impianto. «Prima di Natale - ha dichiarato un dipendente degli impianti - non abbiamo mai il pienone ma quest’anno siamo davvero vuoti. Noi stiamo facendo il possibile con la neve artificiale, su cui si scia davvero bene, però purtroppo non c’è stata una buona risposta da parte dei turisti».