L’ex opificio Mottana fa paura: a rischio crolli per il degrado

I residenti: «Serve un intervento di messa in sicurezza» di GABRIELA GARBELLINI

Un’immagine dell’edificio dell’ex filanda Mottana a Tirano

Un’immagine dell’edificio dell’ex filanda Mottana a Tirano

Tirano, 8 aprile 2016 - A chiedere interventi di messa in sicurezza, ma anche e soprattutto di regalare nuova vita con sapienti ristrutturazioni allo storico stabile tiranese situato lungo Viale Italia sono diversi residenti. La questione del restyling del vecchio opificio, che da anni versa in condizioni di assoluto degrado, è tornata fortemente alla ribalta in queste settimane a seguito della segnalazione da parte di alcuni cittadini che hanno fatto presente il distacco di calcinacci dal tetto del compendio immobiliare.

Essendo l’ex filanda Mottana (in tempo di guerra adibita anche a caserma) posta su pubblica via non sono pochi coloro che, anche a seguito dell’episodio avvenuto alcune settimane fa e probabilmente causato da una giornata particolarmente ventosa, chiedono interventi. «Ogni mattina quando apro le finestre della mia casa e vedo l’ex filanda che sta andando sempre più in rovina mi prende una profonda tristezza. Va trovata una soluzione per ridare dignità a questo stabile - commenta Fernanda Mambretti che abita proprio di fronte all’edificio che, fra l’altro, alcuni anni addietro è stato interessato da un rogo -. Inoltre non è certo un bel biglietto da visita per i turisti che passeggiano sul Viale. Possibile che non si possa fare nulla per impedire questa morte inesorabile?».

«Fondamentale recuperare uno stabile di tale importanza posizionato lungo la via principale - aggiunge Tito Della Vedova -. Negli anni scorsi con le precedenti amministrazioni si stava pensando ad un recupero in sinergia coi proprietari, gli imprenditori Tirelli e Quadrio Costruzioni. A oggi, però, sembra essere tutto fermo. Eppure la legge stabilisce che se un fabbricato va a compromettere l’incolumità dei cittadini è obbligatorio procedere alla messa in sicurezza. In molti, inoltre, vorrebbero che venisse restituito fruibile alla città almeno l’ampio e suggestivo giardino esterno che vanta anche un faggio rosso ultracentenario. Fra coloro che ritengono importante, oltre alla messa in sicurezza, anche il recupero dell’area verde il noto storico locale Gianluigi Garbellini, nonchè ispettore onorario del Ministero dei beni culturali e ambientali. «Sarebbe prezioso restituire alla città almeno il bel giardino esterno - dichiara Garbellini -. Magari in comodato d’uso con il comune studiare un valido progetto didattico».