
I soccorsi
Teglio (Sondrio) - Inutili i soccorsi, i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari dell’ambulanza mandata da Areu. Il valtellinese Michele Rossetti, 45 anni, restauratore e imbianchino di Teglio, è stato trovato morto ieri poco prima delle 8 in una stradina fra le case a poca distanza dall’abitazione nella quale viveva con gli anziani genitori. All’arrivo dei soccorsi respirava ancora: c’è stato un minimo di riattivazione di parametri vitali con le procedure di rianimazione, ma poi è spirato.
Cosa sia successo di preciso in quel luogo è ancora al vaglio dei carabinieri della locale caserma, i primi a intervenire, con i colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio e poi del Nucleo investigativo del Comando provinciale. L’uomo, molto conosciuto in paese, per la sua attività di restauratore, si è allontanato il giorno precedente al ritrovamento del suo corpo senza vita e, forse, mentre rincasava all’imbrunire ha messo un piede in fallo, facendo un salto nel vuoto di alcuni metri. In ogni caso sono ancora in corso gli accertamenti degli investigatori dell’Arma, volti ad escludere la possibilità di un coinvolgimento di terzi nella morte di Rossetti.
Dai primi rilievi, disposti dal magistrato di turno, Chiara Costagliola, non sarebbero emersi elementi che facciano ricondurre il decesso a una morte violenta, a lesioni tali da fare pensare, ad esempio, a una collutazione sfociata, magari, in un omicidio pretereintenzionale. Sull’episodio del ritrovamento del cadavere, comunque, gli inquirenti mantengono la massima riservatezza, e ora il sostituto Costagliola ha disposto l’autopsia, per chiarire le esatte cause del decesso. Qual che è certo è che la vittima presentava una ferita alla testa e a un braccio. La casa di Rossetti, a Cà Branzi, è situata in mezzo alle vigne. La sera prima, quando si è allontanato, i genitori hanno informato i carabinieri perché tardava a rientrare. È stato cercato, ma senza successo.