REDAZIONE SONDRIO

Teatro Sociale e traguardi. Il capoluogo festeggia i due secoli dall’apertura

Sondrio, completato nel 1824 su disegno di Canonica

Il teatro venne disegnato dall’architetto Canonica uno dei più noti del primo Ottocento La costruzione venne finanziata dai notabili locali del tempo

Il teatro venne disegnato dall’architetto Canonica uno dei più noti del primo Ottocento La costruzione venne finanziata dai notabili locali del tempo

Duecento anni e non sentirli. La città di Sondrio celebra l’importante anniversario del Teatro Sociale con la mostra dal titolo "Il teatro di duecento anni fa. Dalla scena all’archivio: il Teatro Sociale di Sondrio nei suoi documenti", allestita alla Biblioteca Civica Pio Rajna, a Villa Quadrio, e aperta dal 18 ottobre al 16 novembre. Il curatore della mostra sarà il sondriese Giacomo della Ferrera che terrà una conferenza introduttiva nel giorno dell’inaugurazione, venerdì 18 ottobre a partire dalle ore 17.30. Della Ferrera, laurea magistrale in Storia della musica e dello spettacolo con una tesi sul Teatro Sociale di Sondrio, oggi porta avanti la ricerca in ambito teatrale, concentrandosi sull’ambito lombardo e meneghino tra Ottocento e Novecento, presso l’Università degli Studi di Milano, dove sta conseguendo il dottorato.

La mostra ha l’obiettivo di valorizzare e rendere noti i documenti storici, locandine, manifesti, inviti, lettere, disegni, resoconti, elenchi e recensioni, conservati presso la biblioteca Rajna e l’Archivio di stato di Sondrio, e comporre una sorta di viaggio nella storia del teatro dell’architetto Canonica, prendendo in esame soprattutto i primi cento anni, dalle prime rappresentazioni al periodo d’oro del teatro nel secondo Ottocento, fino alla trasformazione in cinema a metà novecento. Ripercorrere le principali tappe della vita del sociale consente di offrire uno sguardo sulla società sondriese nel cruciale passaggio dal governo asburgico, a cui si deve la nascita del teatro, al Regno d’Italia, negli anni di trasformazione della Valtellina da territorio di contadini a moderno centro culturale e turistico.