Svolta al Donizetti Opera. Arriva la musica elettronica

Il nono Festival Donizetti Opera, a Bergamo, è una rassegna sospesa fra classico e moderno con 5 opere e 55 eventi collaterali. In programma: Mixopera vol 1 e vol 2, Il diluvio universale, Alfredo il Grande, una farsa di Mayr, Lucia di Lammermoor, proiezioni di video e film, ricordo di Maria Callas e festeggiamenti per il Dies Natalis di Donizetti.

Una rassegna sospesa fra classico e moderno. Cinque opere, di cui due sperimentali, e 55 eventi collaterali. Sono i numeri del nono Festival Donizetti Opera, la kermesse dedicata al compositore bergamasco all’insegna della “revolution“, come vuole il direttore artistico Francesco Micheli: dai grandi titoli della produzione donizettiana nei teatri, all’incontro tra melodramma, musica elettronica e nuove tendenze al Balzer Globe, in piazza Dante. Il debutto domani dalle 20 in prima assoluta proprio al Balzer Globe con Mixopera vol 1 e vol 2, ep di musica elettronica ispirati alla musica di Donizetti e realizzati da alcuni fra i principali musicisti elettronici europei.

Al Teatro Donizetti andranno in scena due rari titoli del compositore – Il diluvio universale (17 e 25 novembre e 3 dicembre) e Alfredo il Grande (19 e 24 novembre). Quindi la farsa di Giovanni Simone Mayr, il piccolo compositore di musica (2 dicembre) in prima moderna in una versione rielaborata da Francesco Micheli. Al Teatro Sociale “Lucia di Lammermoor“ (18 e 26 novembre e 1 dicembre), rara versione preparata da Donizetti per le scene parigine. Una delle novità del Donizetti Opera 2023 è la proposta in versione video-filmica dell’autore e della sua opera. La sala musica del Teatro Donizetti accoglierà proiezioni di video e film, tratti dalla rassegna cinematografica “Donizetti e la Bergamo del belcanto“. La kermesse ricorderà anche Maria Callas a cent’anni dalla nascita, martedì al Donizetti con il documentario “MyCallas“, mentre il 29 novembre sarà festeggiato il Dies Natalis, giorno del compleanno di Donizetti, nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Michele Andreucci