Sulle orme di Francesco I Attraverso Pavia ricordando l’assedio

Sulle rive del Ticino guidati dalla storica del Medioevo Renata Crotti. Verrà allestito un accampamento come all’epoca della grande battaglia.

Sulle orme di Francesco I  Attraverso Pavia  ricordando l’assedio

Sulle orme di Francesco I Attraverso Pavia ricordando l’assedio

Aveva bisogno di un complesso abbastanza grande che potesse accogliere un centinaio di persone. Anche per questo motivo quasi 500 anni fa il re di Francia scelse l’abbazia di San Lanfranco in occasione dell’assedio di Pavia prima della battaglia che ha segnato i destini d’Europa. Dopo essersi ripreso Milano e aver soggiornato per qualche giorno alla Certosa, Francesco I arrivò a Pavia. Era il 27 ottobre 1524 quando i grosso dei francesi si dispose a Ovest della città, a San Lanfranco. La fanteria svizzera e gruppi di cavalleggeri si sistemarono a Est, mentre la cavalleria pesante occupò il castello di Mirabello e il parco Visconteo, a Nord.

"L’abbazia di San Lanfranco era grande - ha raccontato Marco Galandra studioso della battaglia di Pavia -, disponeva di stanze che potessero accogliere la corte e i nobili francesi. Non solo, la basilica che è stata rimaneggiata nei secoli, è vicino al Ticino dove i francesi avevano costruito un ponte di barche per raggiungere la riva opposta e si trova sulla strada per Milano". In realtà Francesco I pensava che l’assedio durasse meno e che gli servisse giusto un tetto e un posto riscaldato per superare i rigori dell’inverno pavese. "Invece - ha aggiunto Galandra - il re si fermò a San Lanfranco fino al gennaio 1525, prima di trasferirsi per qualche tempo nel castello di Mirabello e poi nel convento di San Paolo oggi distrutto. Forse la scelta della basilica di San Lanfranco era anche stata fatta perché vi dimoravano i monaci vallombrosiani che erano in costante contatto con papa Clemente VII attraverso alcuni messaggeri ed era in corso una trattativa segreta per convincere il pontefice a schierarsi con la Francia e non con la Spagna. Per un cronista dell’epoca la basilica disponeva di grandi sale e camere pulite. È probabile che il re occupasse una delle grandi sale, magari il refettorio". E per ripercorrere i sentieri probabilmente percorsi da Francesco I di cui si ha notizia soltanto attraverso le cronache dell’epoca, domani (domenica 28) alle 16,30 è in programma una passeggiata lungo le rive del Ticino guidata dalla storica del medioevo Renata Crotti e altri illustri studiosi pavesi. Il 17 e il 18 giugno sarà allestito un accampamento come quelli che si allestivano all’epoca della battaglia con riproduzione di armi antiche e, dalle 20 "In cantina con l’abate" una cena rinascimentale e degustazione di vini di abbazie, quindi un dialogo tra i professori Franco Cardini e Olimpia Niglio. Chiuderà la prima parte delle iniziative San Lanfranco, una storia, un volto con relazione del professor don Cesare Volta.

Manuela Marziani