REDAZIONE SONDRIO

Sui tornanti disegnati da Donegani si sfidano in duemilaseicento

La Re Stelvio a Bormio ha registrato un grande successo con oltre 2600 cicloturisti che hanno affrontato la mitica salita. Record battuto da Mattia Gaffuri e iniziative benefiche a sostegno dei bambini malati.

Sui tornanti disegnati da Donegani si sfidano in duemilaseicento

Gran successo a Bormio per la Re Stelvio, la kermesse ciclistica che offre ai cicloturisti la possibilità di mettersi in gioco su una delle salite più iconiche del ciclismo italiano dove in passato, i professionisti, hanno scritto pagine leggendarie. La Re Stelvio Mapei, organizzata dall’Us Bormiese, è da sempre una grande giornata di sport, in cui i circa 2600 partecipanti provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero scalano lo Stelvio, salita per nulla banale, in nome dell’amore per il cicloturismo. Cicloturismo che è uno dei "mezzi" col quale la Valtellina intende promuovere la sua immagine e le sue eccellenze. Partendo da Bormio, i ciclisti sono saliti su un percorso di 21 chilometri con un dislivello di 1533 metri immersi in paesaggio iconico e tra i più suggestivi dell’alta Valtellina, lungo i "mitici" tornanti disegnati a suo tempo da quel genio di Donegani.

Gli organizzatori, con in testa la Mapei, oltre alla gara ciclistica, hanno allestito anche una mezza maratona per tesserati Fidal, la gara podistica amatoriale e il cicloraduno Mapei Memorial Aldo Sassi, kermesse aperta anche ai non tesserati. E per il quarto anno si sono "inerpicati" sullo Stelvio anche gli appassionati della pedalata assistita. La salita al passo, per l’occasione, è stata chiusa al traffico dalle 8.45 alle 14. E c’è scappato anche il record. Mattia Gaffuri, il ciclista della Swatt Club che dopo i tentativi compiuti negli anni scorsi (e comunque, sempre con tempi ottimi), ha trovato quest’anno la condizione ottimale per frantumare il record precedente che apparteneva al friulano Alessandro Magli (1h02’25“) - risaliva all’ormai lontano 2007 - fermando le lancette del cronometro sul 59’27“, primo tempo sotto l’ora. La famiglia Squinzi, con sensibilità e attenzione al sociale, ha voluto coinvolgere l’associazione benefica Soccorso Clown devolvendo una somma per i progetti legati alla clownterapia ospedaliera per i bimbi malati. F.D’E.