Streghe camune nel libro di Sara Brizzi

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Valle Camonica, terra di streghe, sortilegi e stregonerie. La più grande della valli bresciane da anni viene studiata per la presenza, nel territorio, in epoca antica e, forse non solo: di streghe. Non a caso il territorio fu, nel bresciano, tra quelli ove fu più attiva l’Inquisizione.

Tra gli episodi più eclatanti vi è quello accaduto nel 1518 dove la storia narra che il prete Bernardino Grossi mandò al rogo otto donne accusate di stregoneria. Era il 17 luglio. Accadde ai piedi della torre del paese: una costruzione magnifica ancor oggi visitabile perché di proprietà del comune. Tutte le streghe erano camune e del lago d’Iseo. A loro viene dedicato, in paese, il mercato Strigarium, a cui sono abbinati eventi, convegni e giornate di studio. Di streghe, che in realtà erano donne del popolo che praticavano l’erboristeria e che spesso rivestivano il ruolo di capofamiglia poiché il marito era a lavorare lontano, si parla anche a Edolo, in Valsaviore dove si svolgevano sabba su Dosso dell’Androla e al Tonale, che viene ritenuto un luogo di riunione di queste donne un po’ come il Noce di Benevento. E di streghe e luoghi misteri narra il primo libro della giornalista Sara Brizzi: Carlotta, che prende spunto da alcuni episodi della sua vita da bambina. La protagonista della storia dà il nome al testo: "Carlotta Streghe, fantasmi e luoghi misteriosi in Valle Camonica". La ragazzina, nel 1994 trascorre l’estate a Borno, dove scopre di avere doni speciali, tra cui poter vedere personaggi del passato, come Simona: una donna bruciata sul rogo nel 400. "L’ispirazione – racconta Sara Brizzi– è arrivata dal territorio in cui vivo, che trasuda passato dalle rocce incise, che emerge dai reperti archeologici ma che ci parla attraverso antiche case abbandonate in suggestivi borghi di montagna o attraverso antichi oggetti di uso quotidiano nascosti nelle soffitte. Il libro è ambientato nel Quattrocento, nell’Ottocento e nel Novecento, e racconta storie di vita di donne diverse vissute negli stessi luoghi in epoche diverse". Milla Prandelli