Installare pannelli con messaggi variabili per permettere ai frontalieri e ai turisti di conoscere lo stato delle strade dei vari passi alpini che collegano l’Italia e la Svizzera, in questo caso specifico i Grigioni e la Lombardia. La mancanza di una comunicazione puntuale e di informazioni aggiornate "al minuto" comporta gravi disagi per chi, come i frontalieri, ciclicamente percorre questi passi per raggiungere il posto di lavoro oltre confine e per chi, come i turisti, è di passaggio per raggiungere le località turistiche poste in Engadina o chi, al contrario, percorre la strada per venire in Italia. Lo riporta la RSI, in un servizio che sottolinea questa problematica. Da qualche mese nel canton Grigioni, con un investimento vicino al mezzo milione di franchi, è stato potenziato il sito che informa gli utenti sullo stato delle strade (www.strassen.gr.ch). E sono già oltre 1500 gli utenti che si sono iscritti al servizio per avere delle notifiche sulla situazione relativa alle varie arterie. Un servizio moderno e all’avanguardia ma che non può essere "real time" per vari motivi: i collaboratori non possono materialmente sempre essere sul posto, sarebbe impossibile, ma effettuano dei sopralluoghi ciclici. In caso di un cambio più o meno repentino delle condizioni delle strade è chiaro che le info sul sito, a volte, non possono essere quelle esatte e questo provoca molti malumori presso gli utenti. È infatti successo, in passato, che il sito segnalasse come "innevata" la strada del passo del Bernina mentre di neve sostanzialmente ce ne era veramente poca o non ce ne era per nulla per larghi tratti. O è successo anche il contrario.
"Mi è già successo di arrivare al Passo – ha detto a RSI Maurizio Michael del gruppo parlamentare sicurezza stradale Bregaglia-Engadina – e di trovare la strada pulita da una parte e con mezzo metro di neve dall’altra. Evidentemente c’è stato un problema di comunicazione e coordinamento tra chi si occupa della pulizia della strada". Problemi anche quando la strada tra Sils e Maloja, frequentata dai frontalieri, è chiusa per rischio valanghe. La soluzione? "Utilizzare pannelli a messaggio variabile lungo le principali arterie della Valchiavenna". Fulvio D’Eri