Prima gli ruba gli attrezzi da lavoro, poi mette in atto il cosiddetto ‘cavallo di ritorno’, ossia per restituirgli il maltolto pretende la consegna di soldi. Protagonista della vicenda, un cinquantenne bresciano pregiudicato, arrestato nelle scorse ore in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per tentata estorsione, minaccia, furto aggravato ed esplosione di colpi di arma da fuoco sulla pubblica via.
L’inchiesta, condotta dalla Procura distrettuale e dalla Squadra Mobile, aveva preso le mosse dal rinvenimento una notte dello scorso settembre di un furgone posteggiato in strada a Brescia con il parabrezza che con tutta evidenza era andato in frantumi a causa di alcuni spari. Indagando, la Polizia ha rintracciato l’utilizzatore del mezzo - un operaio di 48 anni originario del Kosovo - e ha scoperto gli antefatti. Stando a quanto ricostruito, nelle ore precedenti l’operaio aveva avuto a che ridire con il cinquantenne, il quale si era trasformato prima in un ladro e poi in taglieggiatore. Questi, infatti, pretendeva di essere pagato dal malcapitato per fargli ritrovare degli attrezzi misteriosamente spariti dal furgone. La vittima però opponeva resistenza, così per risultare più efficace nella richiesta il pregiudicato avrebbe alzato il tiro, minacciando di tornare sul posto armato di fucile. Un fucile con cui avrebbe sparato. Quando si è poi realmente ripalesato, con il fucile caricato a pallini, il quarantottenne non c’era più, si era allontanato. Quindi ha mirato al parabrezza del furgone e ha premuto il grilletto un paio di volte.
Beatrice Raspa