Sos malghe in Valcamonica Produzione del latte al 50%

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Brescia e i bresciani hanno sete. E se fino ad ora i problemi si erano concentrati sui laghi e nella pianura ora cominciano problemi anche sui monti e nelle valli. Negli alpeggi, con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali sempre più asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature.

Sono 176 le malghe in provincia di Brescia che affrontano una situazione straordinaria, con la produzione in alcuni casi più che dimezzata e animali che pascolano in erba completamente secca. È quanto segnala Coldiretti Brescia. In particolare nella zona della Valtrompia nei giorni scorsi un’autobotte della protezione civile ha portato acqua nella malga comunale di Caregno pompando in Malga Lividino oltre 80mila litri di acqua. "Complice il gran caldo e la mancanza di pioggia, le scorte di acqua sono calate drasticamente in poche settimane - precisa Giacomo Remedio responsabile boschivo della Comunità Montana di Valle Trompia – ma grazie all’intervento dei nostri volontari è stato possibile riapprovvigionare acqua nella malga". Non va meglio in Valcamonica dove le vacche producono il 50% di latte in meno rispetto allo scorso anno anche se, fortunatamente, vicino alla maggior parte degli alpeggi vi sono ruscelli che hanno ancora una buona portata di acqua. Più difficile, è in aree come l’alto lago d’Iseo dove si utilizzano vasche e acqua nelle fontane, dove si sta manifestando l’esigenza di portare acqua in quota o di riportare le bovine a Valle. Intanto vari comuni stanno emettendo ordinanze che limitano l’uso dell’acqua alle sole esigenze delle persone e vitano di innaffiar ei giardini anche in ore notturne.

Milla Prandelli