
Luca Della Bitta
Sondrio, 16 luglio 2016 - «Un no per difendere il futuro della Provincia di Sondrio». Questo lo slogan scelto dal Comitato per il no al referendum costituzionale di Sondrio che, appena nato, lancia un appello ai cittadini e alle istituzioni (sindaci, partiti ed esponenti politici) e spiega il perché della scelta di votare no. «Si avvicina l'appuntamento del referendum costituzionale che chiederà ai cittadini di esprimersi sul testo della riforma proposta dal Parlamento – si legge nella nota diffusa ieri -. Il referendum sarà l'occasione per ribadire che la Provincia di Sondrio chiede di essere davvero riconosciuta come speciale, in virtù del suo territorio. Qualora vincesse il sì le Province verrebbero definitivamente abolite, nella nuova Costituzione non vi sarà alcun riferimento specifico ai territori interamente montani e molte competenze, compresa quella in materia di energia per noi così strategica, verranno accentrate a Roma, sempre più lontane dal nostro territorio e con il rischio di perdere le nostre risorse economiche del demanio idrico». Secondo il Comitato per il no, se la riforma passasse ci sarebbero ripercussioni negative sul territorio valtellinese e valchiavennasco. «Per questo cresce la preoccupazione sul territorio riguardo gli effetti che la riforma avrebbe per il nostro territorio – spiegano infatti i rappresentanti del gruppo -. Per questo abbiamo preparato il contenitore, lo strumento di un comitato per il no al referendum». Il comitato é stato fondato giuridicamente dal presidente della Provincia di Sondrio, Luca Della Bitta, insieme a Christian Borromini, Filippo Rebai e al senatore Eugenio Tarabini. «Sarà la casa di tutti coloro che scelgono di stare con il territorio ed il suo futuro – concludono -. Per questo lanceremo l'invito ad aderire a tutti. Innanzitutto i sindaci che saranno i veri protagonisti e che già hanno manifestato la loro volontà di aderire, i movimenti, i partiti, i parlamentari ed i consiglieri regionali, le associazioni, a tutti i cittadini. Vogliamo dire no ad una iniziativa che ruba il futuro alla nostra terra. Siamo certi di farlo al fianco di ciascun valtellinese e valchiavennasco».