CARLALBERTO BIASINI ALCUNI OPERAI SUL SAGRATO
Cronaca

Sondrio, oratorio San Rocco: i ritocchi poi... la festa

Visita sul cantiere dopo quindici mesi di lavoro. Fiori all’occhiello la palestra per il volley e il campo da calcio in sintetico

di Carlalberto Biasini

Alcuni operai sul sagrato con i loro furgoni. Una signora con una macchina per pulire i pavimenti nel grande atrio d’ingresso. Un imbianchino sulla scale armato di pennello, un altro nel campo da calcio sopra a una macchina... Ultimi ritocchi all’oratorio di San Rocco. Ieri don Christian Bricola ha presentato tutte le novità alla stampa. È stata organizzata una visita per i giornalisti in uno dei luoghi simbolo della città, da dove sono passati migliaia di giovani, in vista dell’inaugurazione di domani con il vescovo Oscar Cantoni.

È una presenza storica quella dei salesiani. I primi, mandati dal beato Michele Rua, primo successore di don Bosco, fecero il loro ingresso in San Rocco il 24 settembre 1897.

Ora il quartiere, il capoluogo hanno un oratorio bello, nuovo e moderno che ben si inserisce nell’abitato. La superficie occupata è sempre di 900 metri quadrati, ma i volumi (mantenuti) sono stati ripensati, come ha rimarcato il progettista Carlo Mazza. L’architetto è stato affiancato dal geometra Francesco Baldini dell’omonimo studio associato di Sondrio che ha seguito i lavori, dal responsabile della sicurezza Massimo Giordani, dagli impresari edili Michele Rigamonti e Lido Movigliatti (Cm Valtellina), che hanno collaborato per 15 mesi di lavoro (purtroppo il Covid ha causato uno stop di due mesi).

Quello che più colpisce sono le ampie vetrate e gli spazi per praticare sport. Da citare la palestra per il volley (ampliata) alta sette metri con le sue travi di legno. Il fondo è in materiale plastico. All’esterno il campo da calcio in sintetico che, sotto la superficie, ospita delle autorimesse realizzate dall’impresa Brunalli, dopo che la parrocchia ha ceduto il sottosuolo.

Un altro campetto di basket in cemento completa l’area esterna per il gioco. Il fondo, nel futuro, potrebbe essere facilmente migliorato con materiale plastico. All’interno sono state abbattute le barriere architettoniche (c’è un ascensore) e tutto è stato messo a norma (questi sono stati infatti i punti cardine dell’intervento).

Le aule prendono la luce naturale dal soffitto. Si contano poi uffici, bar, cucina e spogliatoi, e locali per i servizi. Gli impianti sono sulla copertura. Tutto verrà riscaldato ad aria.

Al momento non ci sono ancora gli arredi. All’ultimo piano è rimasta al rustico la sala riunioni. Con circa 100mila euro potrà diventare fruibile.

I colori degli interni sono molti allegri, si va dal verde all’arancio. Rigamonti ha parlato di "un sogno realizzato. Qui all’oratorio penso di aver passato i giorni più belli della mia vita".

Don Christian ha ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto il progetto - le spese ammontano a 2 milioni e 250mila euro - da Fondazione Cariplo a Pro Valtellina: "La festa sarà domenica con la raccolta fondi per continuare".