Solo tredici taxi nella città capoluogo. Il Comune lavora alle contromisure

A Lecco si propone di condividere le licenze taxi per migliorare il servizio, in attesa del nuovo Regolamento che prevede anche revisione delle tariffe e consultazione degli operatori del settore.

Tredici tassisti, per una città di 47mila abitanti e 150mila turisti all’anno. Undici dei 13 utilizzano l’app Radiotaxi, gli altri no. I 13 tassisti non bastano, specialmente d’estate né durante i periodi di massima affluenza. Le licenze però non si possono aumentare, sono bloccate per legge. La proposta di Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale di Lecco, è quindi quella di condividerle, in modo tale che più tassisti possano circolare con la stessa licenza e lo stesso taxi per garantire la copertura di più turni e quindi un servizio migliore e maggiore. Si ipotizza pure di rilasciare licenze temporanee della durata di sei mesi, da assegnare tramite bandi pubblici.

Lo prevede il futuro nuovo Regolamento dei Taxi, che sostituire quello attuale ancora vigente, vecchio di settant’anni, perché risale al 1955, quando Lecco non era capoluogo di provincia ed era poco più grande di un paesone. Verranno riviste pure le tariffe dei tassametri, perché sono ferme al 2012: al momento la chiamata costa 4 euro e poi 1 euro al chilometro, con la corsa minima a 10 euro, maggiorata di 3 euro di notte e 2 i festivi. Il prezzo continuerà comunque ad essere indicato da sindaco e assessori, non dai tassisti.

"Miriamo a garantire omogeneità in tutte le fasce orarie e di coprire le necessità nei picchi di richieste che si verificano in particolari occasioni", spiega l’assessore.

Per definire il nuovo regolamento verranno comunque consultati tutti gli operatori del settore e i loro rappresentanti di categoria, ma anche gli agenti della Polizia locale e i consumatori loro potenziali clienti, con l’istituzione di una commissione ad hoc. D.D.S.