Silurato l’assessore all’Ambiente "Sono colpevole di dialogo"

Como, il primo cittadino non ha digerito lo spirito di Matteo Lombardi con le minoranze in Consiglio

Migration

In attesa dei botti di Capodanno a tener banco a Como è il "licenziamento" dell’assessore all’Ambiente, parchi e giardini, finanziamenti pubblici e comunitari Ivan Matteo Lombardi, estromesso dalla Giunta neppure 6 mesi dopo la sua nomina. Il sindaco Alessandro Rapinese in uno scarno comunicato ha spiegato che "nei confronti di detto assessore è venuto meno il basilare rapporto di natura fiduciaria" e tanto è bastato per metterlo alla porta, estromettendolo da qualsiasi ruolo in Comune dov’era arrivato, con il resto della squadra di maggioranza, a giugno. Congiuntamente alla nomina ad assesore come il resto dei consiglieri "promossi" in Giunta, aveva rinunciato al suo ruolo nell’assemblea cittadina, come da legge. Una bocciatura che era nell’aria, dovuta alle frizioni col sindaco che a detta di Lombardi non ha digerito il suo spirito "dialogante" con le opposizioni. "L’elemento primario che nel tempo ci ha separato e i cui prodromi s’intravedevano già in campagna elettorale – spiega - è la visione di democrazia interna della lista e, in sostanza, del modo di fare politica, che poi alla fine è il modo di relazionarsi con ciò che ci circonda. Alessandro reputa che per giungere all’obbiettivo di governare bene Como, non ci debba essere alcuna apertura da parte della lista e dei suoi membri al dialogo con la minoranza e con chi dissente". Una dedizione totale quella richiesta dal sindaco, a costo di rinunciare alle amicizie personali.

"C’era la pretesa di una perfetta sterilizzazione dell’ambiente di lavoro e della cerchia delle amicizie – spiega Lombardi - con la completa aderenza del singolo alla sua persona, alle sue decisioni e ai suoi umori, il tutto condito da una imprescindibile crudezza decisionale e comportamentale. Invece, secondo me, il dialogo con la minoranza può solo rendere migliore l’amministrazione della città". Non è un caso se gli unici apprezzamenti gli sono arrivati dagli esponenti delle minoranze di centrodestra e centrosinistra. "Liquidato l’assessore Lombardi, ci chiediamo chi sarà il prossimo assessore o consigliere nella lista di proscrizione di Rapinese – si interroga Tommaso Legnani, segretario del Partito Democratico -. La debolezza del sindaco, uomo evidentemente solo al comando, è interamente contenuta in questo episodio. Speriamo solo che le deleghe di Lombardi, che riguardano ambiti vitali della vita cittadina, vengano riassegnate il prima possibile". Roberto Canali