FULVIO D’ERI
Cronaca

Scuola, pagano le famiglie: dal Comune fondi limitati

Sondrio, negli ultimi sei anni contributi immutati nonostante l’inflazione. La minoranza denuncia: "Le risorse servono per acquisti e manutenzioni"

Studenti davanti a una scuola (foto di archivio)

Sondrio – La richiesta di sostenere con convinzione le scuole comunali è la proposta, rivolta alla Giunta, dei consiglieri di Sondrio democratica. "Le differenze di visione con l’attuale amministrazione sulle politiche e sulle scelte legate alla scuola sono emerse più volte in questi anni – spiegano da Sondrio Democratica i consiglieri Francesco Bettinelli, Donatella Di Zinno, Alessandro Spolini -. Tante le scelte che ci hanno lasciati perplessi, dalla esagerata semplificazione del Piano di diritto allo studio, all’esternalizzazione del nido comunale, al cambio di paradigma sui contributi scolastici straordinari alle scuole. Senza dimenticare le recenti scelte sulla possibilità di spostare i seggi dagli edifici scolastici, sulle penalizzanti tariffe per le scuole dell’auditorium Torelli e, in ultimo, la scelta di non approfondire il tema dell’inquinamento acustico nelle mense scolastiche".

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stato approvato l’aggiornamento annuale dei dati e dei contributi economici alle scuole del Piano di Diritto allo Studio 2022/2025. "Un documento che viaggia nel solco della continuità, purtroppo. Una continuità soprattutto economica, perché i dati degli alunni sono invece in continuo calo. Le risorse sono destinate per il 30 % ad interventi di manutenzione ordinaria e per il restante 70 % agli acquisti ritenuti necessari. L’importo anche per il prossimo anno scolastico sarà di 21 euro ad alunno.

Il secondo tipo di trasferimento riguarda l’offerta formativa, con l’obiettivo di sostenere lo svolgimento di attività didattiche extracurricolari, da limitare al budget disponibile, con riduzione delle richieste di compartecipazione economica alle famiglie. Anche in questo caso l’importo è quello storico di 27,5 euro ad alunno. I contributi sono infatti immutati dal 2018, a fronte di un aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi.

Per comprare gli stessi beni e servizi acquistabili nel 2018 (anno del primo Piano Diritto allo studio di questa maggioranza) con 48,5 euro, frutto della somma tra i 21 per l’autonomia scolastica e i 27,5 per l’offerta formativa, oggi servono 56,4 euro e questo divario da qui alla fine del prossimo anno scolastico facilmente andrà aumentando".