"Prendiamoci cura di chi ci cura". Domani anche le lavoratrici e i lavoratori della provincia di Sondrio cui si applica il contratto Uneba (Unione Nazionale Enti e Iniziative di Assistenza sociale) sciopereranno per chiedere un rinnovo contrattuale dignitoso "almeno in linea con il galoppante costo della vita", a ben 4 anni dalla scadenza del precedente. In Valtellina e Valchiavenna interessate sono circa 500 persone impiegate nella decina di enti di assistenza che applicano il contratto Uneba: da parte loro un disappunto corale verso la "inaccettabile proposta della parte datoriale con un indecoroso incremento netto medio di circa 35 euro mensili (50 euro lordi, peraltro vincolati agli stanziamenti pubblici)". Si tratta di lavoratrici e lavoratori occupati in prevalenza nelle RSA, nei centri diurni e per disabili, ma anche, ad esempio, in associazioni che si occupano di migranti, di minori non accompagnati. "C’è molto cuore in queste lavoratrici e lavoratori, molto spirito di dedizione e cura verso le persone, a partire da quelle più fragili – sottolineano i sindacati – Ma, evidentemente, questo loro cuore e lavoro sono dati per scontati, quando non misconosciuti, da chi dovrebbe riconoscerli e valorizzarli". E nel campo dell’assistenza in Valtellina e Valchiavenna questo mondo di professionalità sottopagate non è neppure l’unico problema.
"Nel nostro territorio – continuano le organizzazioni sindacali - questa situazione si intreccia con la costante fuga del personale sia verso la sanità pubblica, verso la vicina Svizzera. A fronte di tale delicata situazione, più volte denunciata ci si aspetterebbe che anche le nostre RSA manifestassero con forza l’esigenza di un nuovo CCNL".
S.B.