Scandalo a Livigno, smaltimento illecito di rifiuti: indagati il sindaco e l’ex

Nei guai Remo Galli e Damiano Bormolini, sospeso il comandante della Polizia locale Cristoforo Domiziano Franzini

Per sindaco Galli non sono emerse "condotte di gestione diretta del sistema illecito"

Per sindaco Galli non sono emerse "condotte di gestione diretta del sistema illecito"

Livigno (Sondrio), 20 luglio 2022 - La gestione dei rifiuti è diventata un boomerang nel piccolo Tibet. La stazione turistica, sempre linda, ordinata e impegnata sui temi ambientali, è nell’occhio del ciclone. Dei rifiuti abbandonati in una piazzola comunale hanno infatti fatto scattare una vasta indagine. C’è un’ordinanza firmata dal giudice di Milano Fabrizio Filice che ha portato a indagare per traffico illecito di rifiuti il comandante della Polizia locale Cristoforo Domiziano Franzini (interdetto dal suo lavoro per nove mesi), il sindaco Remo Galli, l’ex sindaco Damiano Bormolini e l’assessore comunale in materia di politiche ambientali Christian Pedrana.

Le intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme a interrogatori e acquisizioni di documenti, hanno permesso agli investigatori - l’indagine coordinata dalla Dda di Milano è stata condotta da Squadra mobile e Guardia di finanza di Sondrio - di ricostruire "il numero delle operazioni di illecito smaltimento che in 13 anni sono state perpetrate a Livigno: sono stati reperiti 863 verbali, di cui ciascuno riportante decine e a volte centinaia di singoli smaltimenti" tra cui prodotti cosmetici, farmaceutici, liquidi per sigarette elettroniche, strumenti informatici o elettrodomestici.

"È emerso che ingenti quantità di rifiuti sono state abusivamente riversate - secondo i magistrati - nel centro di compattamento di Val Viera, destinato esclusivamente alla raccolta indifferenziata effettuata sul territorio comunale tramite ditte autorizzate. È stato accertato come detta struttura sia stata utilizzata illegalmente per smaltire i beni di cui i commercianti dovevano disfarsi". Si è poi anche scoperto che "una ridotta quantità di merce è stata direttamente trattenuta dal comandante Franzini mentre, per la maggior parte dei rifiuti, non è stato possibile accertare la reale destinazione, essendosene persa ogni traccia" si legge nell’ordinanza in cui emerge come le aziende coinvolte "non abbiano mai pagato nulla al Comune di Livigno per il servizio di smaltimento offerto".

Ma il risparmio di spesa ottenuto non sarebbe stato l’unico vantaggio dei commercianti: "Grazie ai verbali redatti dalla Polizia locale gli indagati hanno poi conseguito il controvalore economico relativo al ‘reso’ del prodotto dichiarato distrutto ma per cui in realtà non hanno sostenuto alcun costo". Spetterà poi ai referenti comunali rispondere nelle sedi opportune del loro operato. Franzini gode di molta stima in paese, dove come comandante è sempre stato parecchio attento e attivo alle varie tematiche che una località turistica posta a 1.800 metri di quota deve affrontare sia in estate che durante l’inverno.