
La dottoressa Giuseppina Panizzoli
Sondrio, 6 agosto 2016 - Non sono mancati, in questi giorni, gli spunti per parlare di sanità in Valtellina. A volte ritenuti un po’ eccessivi, dai dirigenti. Le ultime frecciate quelle della Conferenza dei sindaci. Chiediamo alla dottoressa Giuseppina Panizzoli, direttore generale di Asst Valtellina Alto Lario, se non ritiene che qualche ragione ci sia: i sindaci si aspettavano il rispetto delle promesse fatte a suo tempo dal presidente Maroni.
Lei che è sul «fronte» come risponde? «Denoto una cosa positiva, ossia il forte attaccamento dei sindaci ai loro ospedali. So che hanno una preoccupazione: “Dateci più risorse”. Ma il problema va posto in maniera diversa, perchè non è facile il reclutamento di personale in aree più decentrate come lo sono la Valtellina e l’Alto Lario. Oppure vengono per poi volersene subito andare in zone più vicine a casa. E questo vale, in particolare, per quelle figure già carenti a livello regionale, ad esempio con ginecologia, ostetricia, radiologia e anestesia. Voglio anche sottolineare che la Regione è sempre al nostro fianco e ci sostiene in ogni occasione».
E per gli infermieri, non considera ci sia carenza? «Già in graduatoria, anche qui, non è un problema economico. In questi giorni la Regione ha già stabilito il budget per il personale delle varie Asst e Ats. Per quella della Valtellina ha stanziato 165,3 milioni, non è poco. Le risorse ci sono. Il problema è il reclutamento, sempre quello...».
Non si potrebbe risolverlo, ad esempio, con una clausola, secondo la quale chi accetta l’assunzione in provincia di Sondrio poi non possa avanzare subito domanda di trasferimento altrove? «Esatto. Allo studio, insieme alla Regione, ci sono soluzioni che consentano di mantenere qui chi ha accettato l’incarico, impedendogli di andarsene poi in tutta fretta».
A preoccupare i sindaci sono pure i punti nascita: in proposito cosa può dirci? Si salveranno? «Chiavenna e Sondalo hanno 2 punti nascita che non raggiungono la quota di parti prevista dalla normativa, ma la Regione ha chiesto al Governo la deroga. Siamo in attesa di una risposta da Roma, intanto la Asst sta operando come se ai due punti nascita fosse stata riconosciuta la deroga, con ginecologi assunti a tempo indeterminato».
Al centro del dibattito anche i recenti accorpamenti dei reparti in alcuni ospedali. «È vero, ma è un provvedimento transitorio, legato al periodo estivo. Va anche detto che si è avviato il lavoro per la riorganizzazione dell’Asst ai fini della redazione del Poa (Piano organizzativo aziendale) che sarà sottoposto all’approvazione della Giunta regionale entro fine ottobre. Presto, dunque, per trarre conclusioni».
Qualche lamentela è giunta da Cardiologia, a Sondrio. Anche in questo caso ingiustificata? Per un paziente che ha lamentato la mancata comunicazione dell’avvenuto infarto, durante l’angioplastica, come mai non si è ritenuto opportuno aprire un audit interno? «Va detto che il paziente ha tenuto per iscritto a precisare che non può “dire male” del reparto di Cardiologia di Sondrio in quanto, sempre lui dice, “mi ha salvato la vita”, e, peraltro, dal mio punto di vista, il reparto è uno dei fiori all’occhiello della sanità provinciale con particolare riferimento all’Emodinamica diretta dal primario Emanuela Tavasci. Si è passati, con lei, qui, dal 1° settembre 2014, a una crescita. Nel raffronto fra gennaio-agosto e lo stesso periodo dell’anno successivo, il 2015, c’è stato un forte aumento dei casi trattati: da 1045 a 1117. Dunque, piena fiducia nella dottoressa Tavasci».
Un altro capitolo «scottante» riguarda Dermatologia. «E’ vero che è stato revocato il concorso - ammette il dg Panizzoli, 49 anni, dal 1° gennaio in provincia e che si dichiara “molto affezionata agli ospedali della Valtellina“ - per due motivazioni. Le liste d’attesa, come del resto correttamente emerso dall’articolo de “Il Giorno“ di qualche giorno fa, che non presentavano particolare criticità e, soprattutto, è stata trovata un’altra modalità per ampliare significativamente gli orari di servizio di due specialisti ambulatoriali, dipendenti dell’azienda a tempo indeterminato. E al posto del concorso è stato assunto, sempre a tempo indeterminato, un cardiologo».