Rogo doloso nel cantiere "Un fatto in stile mafioso"

Castello dell’Acqua, nella notte distrutti dalle fiamme due mezzi costosi dell’impresa impegnata in regimazioni idrauliche. Appalto da 450mila euro

Migration

di Michele Pusterla

Un attentato incendiario ha distrutto, nella notte fra domenica e lunedì, due escavatori quasi nuovi (uno acquistato un anno fa, l’altro appena l’anno prima) dell’impresa edile “Eredi Del Marco“ di Tresenda, frazione di Teglio. Si segue la pista investigativa della “faida fra imprese“, non quella del piromane dei boschi.

Il danno stimato è ingente: circa 300mila euro, soltanto la metà - se andrà bene - potrà essere, con ogni probabilità, recuperato dall’imprenditore tramite l’assicurazione. Gli operai che si sono recati al lavoro ieri mattina hanno trovato le carcasse delle ruspe che ancora fumavano: probabilmente il rogo doloso, perchè sull’origine dolosa non ci sono dubbi, è stato appiccato dopo la mezzanotte in contrada Colombini, nel territorio comunale di Castello dell’Acqua. Qui la ditta è impegnata a completare un intervento di regimazione idraulica, ossia alcune scogliere che dalla contrada portano alla località del Piano. Un paio di settimane esaurite, ora ne manca una terza e poi l’opera è ultimata.

"Si tratta - spiega Andrea Pellerano, sindaco di Castello dell’Acqua - del 2° intervento di 7 programmati sul reticolo idrico minore del Comune. L’importo dell’appalto è di circa 450mila euro più l’Iva. Avevamo effettuato una pubblicazione di avviso per manifestazione d’interesse, invitando a partecipare alla gara le imprese interessate. Furono diverse ad accogliere l’invito, ma poi soltanto due a presentare l’offerta. E abbiamo scelto la “Del Marco“, per la proposta migliore. Non ci furono problemi di alcuna sorta".

"Ora - aggiunge Pellerano - questo grave episodio di natura simil mafiosa che mi sconcerta, mi lascia senza parole, nel nostro paese è la prima volta che accade una cosa simile". Ieri sono state avviate le indagini dei carabinieri, intervenuti anche con gli esperti della Scientifica. Sul posto pure il Niat (Nucleo investigativo antincendio territoriale) dei Vigili del fuoco di Milano. Mezzi ora posti sotto sequestro, mentre il rappresentante legale, Carlo Del Marco, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.