Quei cocci erano reperti del Seicento

Ritrovati preziosi reperti di ceramica risalenti al XVII e XVIII secolo, abbandonati in alcune casse. Grazie all'intervento della Soprintendenza Archeologica e dei curatori del Museo della Guerra Bianca, saranno ricomposti e depositati in sedi museali adeguate del territorio.

Quei cocci erano reperti del Seicento

Quei cocci erano reperti del Seicento

All’apparenza cocci di vecchie stoviglie, in realtà preziosi reperti che risalgono al XVII e al XVIII secolo. Sono frammenti di ceramica lavorata e dipinta e di fini maioliche invetriate. Quando erano interi costituivano piatti, ciotole, boccali, catini e altri oggetti di uso quotidiano che verosimilmente utilizzavano i soldati che popolavano il Forte di Fuentes di Colico, un’antica e rara fortezza che ancora resiste e testimonia il periodo della dominazione degli spagnoli qui nel ‘600. I cocci erano accatastati e abbandonati in alcune casse, ritrovate per caso dagli eredi di una persona defunta, che non si sa né dove né quando li abbia recuperati, sebbene probabilmente li abbia ripescati da un cosiddetto butto, cioè una sorta di discarica del passato.

Avrebbero potuto gettarli, ma per fortuna hanno compreso che non si trattava di spazzatura: invece che portarli in piattaforma ecologica per lo smaltimento, si sono rivolti agli esperti della Soprintendenza Archeologica che hanno svelato l’arcano e preso in carico i reperti. "Si tratta di diverse migliaia di frammenti di vario tipo in buona parte ricomponibili – spiega Anna Ranzi, direttrice del Sistema museale provinciale lecchese -. È ora in corso l’intervento di pulitura e inventariazione, con la ricerca degli attacchi che ne consentano, dove possibile, la ricomposizione". L’intervento conservativo è possibile grazie al contributo dei curatori del Museo della Guerra Bianca e dei vertici locali della Banca della Valsassina Credito Cooperativo. Una volta ricomposti, verranno depositati ed esposti in sedi museali adeguate del territorio. Al Forte di Fuentes si sono combatturte battaglie vere, l’ultima nel 1736. Ora è un museo, luogo di cultura e di rievocazioni storiche, che a distanza di secoli continua a regalare sorprese. D.D.S.