Quanti ricordi con l’ov in cereghin

Emilio

Magni

Un lettore di questa rubrica mi ha chiesto, via e mail, perché viene chiamato "öv in cereghin", l’uovo fritto nel burro. Da dove viene, a che cosa si riferisce questo strano nome "cereghin?". La domanda mi ha, oltre che intrigato assai, pure rallegrato. Perché l’uovo fritto, o "al tegamino" come si dice in cucina, è sempre stata una pietanza che mi piace assai: così semplice, così tanto appetitosa. Poi perché mi ricorda mia madre quando vendendomi affamato mi chiedeva: "Come lo vuoi l’uovo, in frittata, o in cereghin?". Un altro motivo per il quale la domanda del lettore mi ha fatto sorridere è legato proprio all’origine del nome: una storia molto appetitosa (chiamiamola così, dato che siamo a braccetto di saporiti mangiari) che ci dice quanta fantasia e ancor più immaginazione siano presenti nel nostro bel dialetto lombardo. Ecco quindi che l’"uovo al tegamino" c’entra anche se forse solo di striscio con la religione. Questo coloritissimo termine "cereghin" si riferisce alla chierica presbiterale che, un tempo, portavano sulla nuca i chierici: una piccola tonsura dei capelli a forma di tondino. Una figura geometrica alla quale assomiglia il tuorlo dell’uovo quando cuoce tra il bianco dell’albume friggente. L’unica differenza tra il tuorlo dell’uovo e la tonsura dei chierici è che il primo è di un bel rosso arancione, la seconda presenta il bianco della pelle. Ma sempre tondi sono e questo è quel che importa. Da chierica, abolita da anni, viene anche il nome chierichetto. Sfogliando i libri dei poeti dialettali milanese, l’amico "Luis de Melz", Luigi Manzoni di Melzo, enciclopedico e cultore del dialetto milanese, ha scoperto che la chierica era chiamata anche l’ "o pelaa". I poeti hanno pensato che quella piccola porzione di testa pelata altro non era che la "o" del nostro alfabeto. Il paragone è usato anche dal Porta il quale nel suo sonetto " Sett disgrazi d’un cereghett" in cui ce l’ha con gli appartenenti al clero definendoli: "…quj che gh’a cul coo quell’o pelaa…".

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