Provinciale chiusa per valanghe. Morterone rimane isolato

Il paese più piccolo d'Italia, Morterone, è isolato a causa del rischio di slavine sulla sua unica strada di accesso. Gli abitanti sono pronti, ma le misure di sicurezza devono essere potenziate.

Provinciale chiusa per valanghe. Morterone rimane isolato

Provinciale chiusa per valanghe. Morterone rimane isolato

MORTERONE (Lecco)

Sedici chilometri di stretta e ripida strada tutta curve e tornanti, che si inerpica per 400 metri a strapiombo sulla Val Bovazzo alle pendici del Resegone. È la Sp 63, l’unico collegamento tra Morterone, il paese più piccolo d’Italia con i suoi 33 abitanti, tra cui una neonata di appena un mese e mezzo che è l’ultima arrivata, e il resto del mondo. Dall’altro giorno è però chiusa per il forte rischio che venga sommersa da slavine: in quota ha nevicato molto ma le temperature non sono sufficientemente basse, il pendio su cui passa la provinciale è molto ripido, la neve è molto pesante e lo spesso manto bianco potrebbe trasformarsi in una dirompente valanga per un nonnulla.

Il minuscolo borgo al momento risulta quindi completamente isolato: non si può né entrare, né uscire. In base alle previsioni meteo potrebbero restarlo pure domani. Chi non rispetta il divieto, azzarda a proprio rischio e pericolo. Per fronteggiare eventuali emergenze il capodelegazione della XIX Lariana del Soccorso alpino e speleologico lombardo Marco Anemoli e gli altri tecnici volontari sono pronti a entrare in azione per qualsiasi esigenza, anche di trasporto o di rifornimenti. Non è certo la prima volta che succede, anzi capita praticamente ogni inverno.

"I morteronesi e quanti a Morterone hanno una casa o una attività sono abituati – spiega il sindaco Dario Pesenti -. Hanno scorte a sufficienza, generatori d’emergenza e sanno come cavarsela. Spiace semmai che non si possano accogliere escursionisti e visitatori, che rappresentano una delle principali fonti di reddito per quanti a Morterone gestiscono l’unica trattoria o aziende agricole e agriturismi". Per limitare serrate simili, sono stati di recente già eseguiti alcuni interventi di messa in sicurezza sula Sp 63, però non bastano ancora.

"Bisognerebbe posizionare altre tettoie, barriere fermaneve e paravalanghe almeno nei punti più esposti – prosegue e ammette il sindaco del piccolo paese -. La strada infatti viene pulita e mantenuta sgombra durante le nevicate. Il problema è appunto il pericolo slavine. Si tratta di opere costose e delicate, per le quali continuiamo a insistere e che stiamo ottenendo che man mano vengano realizzate". Daniele De Salvo