Profughi, l’emergenza tra i bambini "Salute e aiuto psicologico le priorità"

Brescia, su 1.800 oltre la metà sono minori: 300 con meno di 6 anni. Nell’hub di via Morelli screening sanitario

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di Federica Pacella

Hanno raggiunto quota 1.800 i profughi ucraini registrati in Questura a Brescia: di questi, un migliaio sono bambini. Proprio sui minori c’è la massima attenzione, a partire dall’aspetto sanitario, che ora vede nell’hot spot gestito da Asst Spedali Civili (da giovedì in via Morelli, prima all’oratorio Sante Capitano e Gerosa), il principale punto di riferimento per il territorio di Ats Brescia. "Fino a giovedì – sottolinea il direttore socio-sanitario di Asst Spedali Civili Annamaria Indelicato – abbiamo registrato 1.729 persone, di cui il 51% minorenni. Di questi, quasi 300 hanno meno di 6 anni. Qui avviene la presa in carico sanitaria e sociale, perché ci sono anche bambini non accompagnati dai genitori: fino ad ora ne abbiamo avuti 44". Un filtro utile per fornire anche uno screening sanitario: un piccolo di 2 mesi, positivo a Covid, ad esempio, ieri è stato trasferito da lì al Civile, con la madre.

Al centro di via Morelli ieri è arrivata anche la visita della presidente di Unicef Italia, Carmela Pace, con i presidenti regionale Manuela Bovolenta e provinciale Gianfranco Missiaia. In provincia per una premiazione al ‘Fermi’ di Salò, Pace ha colto l’occasione per visitare l’oratorio Sante Capitano e Gerosa guidato da don Domenico Fidanza (presente anche una rappresentanza della Questura), dove 100 parrocchiani si sono messi a disposizione per i profughi in attesa di andare in Questura per le registrazioni. "Noi stiamo seguendo tutto l’aspetto della vaccinazione per morbillo e polio – ha spiegato, parlando del lavoro di Unicef in Ucraina ed in Italia –. L’aspetto sanitario è prioritario nell’accoglienza, insieme all’assistenza psicologica e poi all’inserimento nelle scuole. Su 60mila profughi già arrivati in Italia, la metà sono bambini. In Ucraina ci sono molti orfanotrofi, per cui ci aspettiamo un aumento di minori non accompagnati, e questo richiede una maggiore attenzione perché li rende molto vulnerabili. Abbiamo già saputo purtroppo di bambini stuprati in questi viaggi di fuga. L’attenzione deve essere massima". Fondamentale il filtro proprio degli hot spot sanitari. "Da oggi (ieri per chi legge) è attivo uno nuovo a Lonato – ha evidenziato il direttore generale di Ats Brescia Claudio Sileo – da lunedì sarà avviato quello di Chiari per la Franciacorta". Quanto all’accoglienza, per ora è soprattutto nelle famiglie o in case messe a disposizione da privati tramite i Comuni (senza copertura di costi per gli ospitanti), anche se si sta ampliando la rete Sai (una 50ina quelli aderenti) e dei Cas (almeno 180 i posti ulteriori).