
La preside Giovanna Bruno del Polo liceale della città di Sondrio: “Fare gli insegnanti può essere molto, molto complicato...” L’aggressione è avvenuta a Morbegno all’Istituto Tecnico professionale Saraceno Romegialli
“Io sto con il prof”. “Doveva dargliene almeno un paio, non un soltanto”. “Un mito assoluto, averne di insegnanti così”. Commenti sui social di questo tenore sono comparsi a centinaia sotto la notizia di quanto accaduto all’Istituto Tecnico professionale Saraceno Romegialli di Morbegno. Qui mercoledì mattina un insegnante in procinto di redigere una nota all’intera classe sul registro elettronico con il proprio smartphone, ha colpito con uno schiaffo in pieno volto uno studente che per impedirgli di scrivere aveva tentato di levargli di mano il telefono.
Una reazione improvvisa? Forse, ma sicuramente un gesto evitabile per un episodio che ora toccherà ai carabinieri ricostruire anche sulla scorta delle testimonianze dei compagni di classe del giovane ferito e su quanto dichiarato dall’insegnante, un ingegnere meccanico del Beneventano di 37 anni che aveva preso servizio nell’istituto di Morbegno da due settimane soltanto ed è stato sospeso dall’insegnamento con effetto immediato.
Ma mentre sui social, appunto, è in corso una sorta di “beatificazione“ dell’insegnante e di quella sua sorta di legittima difesa nei confronti di chi voleva “rubargli“ il telefono, il mondo della scuola – al pari di ciò che ha fatto subito dopo l’accaduto il preside del Saraceno Romegialli“ Antonino Costa – condanna senza appello il gesto.
"Chi è dall’altra parte della cattedra non deve mettersi sullo stesso piano di uno studente, noi come dipendenti pubblici ed educatori non possiamo cedere ad alcuna provocazione”, commenta Massimo Celesti, dirigente scolastico dell’ITIS Mattei di Sondrio dove il professore aveva iniziato a insegnare per alcune ore la settimana. “I docenti devono fare i docenti e hanno una funzione educativa: non si arriva a uno scontro fisico con gli studenti. È un fatto assolutamente deprecabile”.
Non usa giri di parole Giovanna Bruno: oltre ai quasi 1200 ragazzi del Polo Liceale Città di Sondrio, ha la reggenza dell’Alberti di Bormio. “Per fare l’insegnante siano indispensabili entusiasmo, passione e doti relazionali e di empatia non indifferenti, altrimenti può essere molto, molto complicato”. “È vero che ormai è quasi scontato che gli alunni picchino i prof e dunque il contrario, fa notizia, però è un peccato che succedano certi episodi – conclude Celesti – perché si getta una pessima luce sulla scuola”.