Presidente Anmil silurato a Roma Faceva domande scomode

Migration

Il siluro è arrivato dalla capitale. Una quindicina di giorni fa. Il 56enne Emilio Giacomelli (foto), da parecchi anni dinamico n.1 dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro) provinciale di Sondrio, non è più il presidente. Non perchè il grosino non sia stato rieletto alla guida dai circa 800 iscritti, ma perchè a Roma hanno deciso di trombarlo. Il motivo della rimozione ? Avrebbe fatto delle domande scomode sui bilanci. Il giudizio dei probiviri è insindacabile. A meno che l’interessato ricorra. "Il mio impegno, come quello di tanti colleghi, è tutto basato su esclusivo volontariato. Mica spendo soldi per rivolgermi a un legale che mi tenga attaccato alla “poltrona“. Non mi vogliono più ? Tolgo il disturbo", avrebbe confidato Giacomelli a un amico che gli chiedeva conto di quanto successo. Ma, in realtà, starebbe valutando in questi giorni quali iniziative potrebbe assumere per ritornare in sella, o per rendere di pubblico dominio le vere motivazioni alla base del suo improvviso allontanamento che tanto rumore sta suscitando nell’associazione, ora retta dal vice Gelindo Bongini. Una cosa è certa: ha fatto sapere che alla Festa del Primo Maggio non ci sarà. Tante le iniziative di rilievo, quando è stato lui al timone: circa 10mila ragazzi, dal 2015, in 2 corsi hanno ottenuto il certificato di rischio generale e poi quello di rischio basso, consentendo alle aziende che li hanno poi assunti o negli stage di risparmiare, in 5 anni, oltre 3milioni e 200mila euro per i corsi sulla sicurezza. Mi.Pu.