
Un treno
Prata Camportaccio, 19 settembre 2015 - È stata ripristinata ieri attorno a mezzogiorno la circolazione ferroviaria sulla tratta Colico-Chiavenna, interrotta dal pomeriggio di giovedì a causa della frana caduta al confine tra i territori di Chiavenna e di Prata Camportaccio, a ridosso della ferrovia; rimangono chiusi, invece, la pista ciclo-pedonale e alcuni sentieri comunali. Lo smottamento ha avuto inizio attorno alle 15, ma la colata di detriti e fango è proseguita ininterrottamente tutta la giornata, senza fortunatamente creare gravi danni. Il problema principale si è registrato per la circolazione ferroviaria, che in via recauzionale è stata bloccata sin da subito. Da ieri pomeriggio, quindi, Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha interrotto la circolazione sulla tratta Colico-Chiavenna, mentre Trenord ha istituito un servizio sostitutivo su strada, attraverso autobus, per poter permettere ai tanti pendolari di raggiungere le località verso cui erano diretti.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Mese, i tecnici del Comune di Prata Camportaccio, gli agenti della polizia locale, i carabinieri della Compagnia di Chiavenna. Ieri mattina, poi, è stato effettuato un accurato sopralluogo, anche con l'elicottero, da parte di Rfi, con un geologo proveniente da Milano che ha scongiurato pericoli per la linea ferroviaria. Così, verso mezzogiorno la circolazione su binari è potuta ripartire.
«La colata di fango, grazie al miglioramento delle condizioni meteorologiche, si è interrotta, ed è potuta ripartire la circolazione ferroviaria non essendoci reali pericoli – spiega il sindaco di Prata Camportaccio, Davide Tarabini -. Rete ferroviaria italiana, oltre a ripristinare la circolazione, si è anche impegnata a realizzare delle reti paramassi a protezione, così da evitare che, come giovedì, sassi finiscano sulla galleria o, peggio, sui binari. Prima prima ripulirà l'area della galleria, attualmente coperta di vegetazione».
Rimangono chiusi, finchè non verranno ripristinate le condizioni di sicurezza, la pista ciclo-pedonale e alcuni sentieri. «Abbiamo sottoscritto, congiuntamente con il Comune di Chiavenna – conclude Tarabini – una richiesta alla Comunità montana affinché effettui un sopralluogo con il geologo e ci dia un contributo per il ripristino della sicurezza, così che possiamo riaprire la pista, molto frequentata. Bisognerà, comunque, verificare come mai sia scesa tanta acqua dal versante e se si sia trattato di una deviazione di qualche corso d'acqua».