Poggiridenti, Luca Iannello e l’astio per lo zio ucciso: “È colpa sua se sono ridotto così”

Venerdì 12 verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Davide Conforto, si attende anche l'esito degli esami tossicologici sul giovane arrestato per il delitto

Luca Iannello dopo l'interrogatorio di convalida; nel tondo, la vittima, Davide Conforto

Luca Iannello dopo l'interrogatorio di convalida; nel tondo, la vittima, Davide Conforto

Poggiridenti, 11 aprile 2024 – È stata fissata per venerdì all’obitorio dell’ospedale di Sondrio l’autopsia sul corpo di Davide Conforto, l’uomo di 62 anni ucciso sabato a Poggiridenti dal nipote, Luca Iannello, 24 anni. La Procura ha affidato l’incarico all’anatomopatologo Luca Tajana dell’Istituto di medicina legale di Pavia. E se questo esame chiarirà del tutto come e quando sia morto Conforto, che il nipote prima di accoltellare all’addome e alla gola aveva anche tentato di strangolare, gli esami tossicologici effettuati sabato sera su Luca, reo confesso, confermeranno invece se, effettivamente, il giovane sabato mattina fosse sotto l’effetto dei funghi allucinogeni assunti per strada, prima di giungere in via Masoni, a casa dello zio come egli stesso ha raccontato ai carabinieri di Sondrio nella caserma dove ha trascorso la notte tra sabato e domenica prima di essere tradotto nel carcere di via Caimi.

Carcere che Luca potrebbe verosimilmente lasciare a giorni per essere trasferito – considerata la delicatezza della situazione – in un’altra struttura. Né quando né dove è al momento dato a sapere, come hanno confermato ieri all’uscita del Tribunale anche gli avvocati del ragazzo, Matteo Sergi di Morbegno e Renato Tognini del Foro di Milano.

Proprio come martedì mattina dopo l’udienza di convalida del fermo davanti al Gip in cui Iannello si è avvalso della facoltà di rispondere, i due legali non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Verosimile tuttavia, se non addirittura scontato, che decideranno di chiedere una perizia psichiatrica per il giovane considerato il dichiarato uso da parte sua di sostanze stupefacenti e allucinogene.

Luca, ragazzo fragile e introverso, che in più occasioni si era lamentato proprio per quello zio Davide, colpevole, a suo dire, di averlo in un certo senso iniziato alle droghe. "È colpa sua se sono ridotto così", avrebbe detto agli amici.

Intanto a Poggiridenti dopo lo sgomento per l’imprevedibile ed efferato fatto di sangue, emergono particolari sulla vita che Conforto conduceva al piano terra di quella grande casa di via Masoni. Dove viveva solo, ma evidentemente non invisibile agli occhi degli altri con cui l’uomo, pure, non aveva rapporti. "In più occasioni i vicini sono stati costretti a chiamare i carabinieri per la musica a tutto volume in piena notte e c’era un via vai di gente. Lui aveva i suoi vizi – rivela un anziano del posto – e a volte era anche violento. Un giorno ha buttato vestiti e oggetti della compagna da una finestra". Con il nipote Luca, che lo andava a trovare e lo aiutava anche a curare l’orto e il giardino, non pare vi fossero rapporti particolarmente tesi. Fino a sabato mattina.