MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Patrimonio dell’Umanità. Le antiche Mura Venete tesoro di Bergamo dal 1500

La città fortezza del Rinascimento rivive con la storia dei suoi bastioni. Al Museo del Cinquecento i visitatori “entrano“ nel cantiere di Città Alta.

Patrimonio dell’Umanità. Le antiche Mura Venete tesoro di Bergamo dal 1500

Patrimonio dell’Umanità. Le antiche Mura Venete tesoro di Bergamo dal 1500

Ancora oggi il volto di Bergamo si identifica con il profilo delle Mura Venete di Città Alta, dal 2017 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. La mostra “Le Mura nella Storia. Tesori di una città-fortezza del Rinascimento“, inaugurata ieri nel Museo del Cinquecento, all’interno della Sala dei Giuristi di Palazzo del Podestà, in Piazza Vecchia, intende far rivivere in un allestimento suggestivo, tra progettazione e costruzione, la storia dei bastioni, il simbolo del capoluogo orobico, e il ruolo unico di Bergamo nel sistema difensivo della Repubblica di Venezia, di cui faceva parte.

Le Mura furono costruite a partire dal 1561 proprio dalla Serenissima per respingere le mire espansionistiche degli spagnoli: allora l’estremità occidentale dei domini veneti sulla terraferma era proprio la città di Bergamo, che cominciò a rivestire un ruolo strategico di primissimo piano e quindi bisognoso di protezione.

L’esposizione, che chiude l’anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023, è composta da cinquanta pezzi tra documenti, carte, quadri, strumenti, armi, manoscritti e libri a stampa, frutto della selezione accurata di un comitato scientifico che dal 2019 lavora con il Museo delle Storie di Bergamo, organizzatore della mostra in collaborazione con il Comune e il Segretariato Unesco.

"L’esperienza farà rivivere la storia delle Mura – spiega Roberta Frigeni, direttore scientifico del Museo delle Storie di Bergamo – Sarà come entrare nel cantiere di una città-fortezza del ‘500".

La mostra vede coinvolte le istituzioni culturali di sei città – oltre a Bergamo anche Venezia, Torino, Firenze, Milano e Brescia – e diciassette tra i maggiori istituti di conservazione in Italia come biblioteche, archivi, musei e collezionisti privati. Quattro le istituzioni del territorio bresciano che hanno prestato la loro competenza e collaborazione, a riconferma del forte legame che unisce il capoluogo orobico e la città della Leonessa nell’anno del loro sodalizio sotto l’egida di Capitale Italiana della Cultura.

"La rassegna – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti – ha l’obiettivo di restituire ai cittadini e ai visitatori la storia avvincente della costruzione del sistema difensivo che cinge la città". L’esposizione sarà aperta fino al 17 marzo, dalle 10 alle 18 dal martedì al venerdì, e dalle 10 alle 19 il sabato, la domenica e i giorni festivi. Ingresso a 7 euro.