Palazzo Pretorio rimette a nuovo i serramenti

Il Comune di Sondrio rinnova i serramenti di Palazzo Pretorio per migliorare l'efficienza energetica e il comfort degli ambienti, con un progetto finanziato dal Ministero dell'Interno.

Palazzo Pretorio rimette a nuovo i serramenti

Il Comune di Sondrio rinnova i serramenti di Palazzo Pretorio per migliorare l'efficienza energetica e il comfort degli ambienti, con un progetto finanziato dal Ministero dell'Interno.

Palazzo Pretorio rifà il look ai serramenti. Gli obiettivi del progetto da 130mila euro, finanziato con decreto del Ministero dell’Interno, per riqualificare i serramenti esterni, nell’ambito degli interventi per il risparmio energetico sulla sede comunale posta in piazza Campello sono l’efficientamento dell’edificio sede del Comune di Sondrio e un maggiore comfort per chi vive e frequenta gli ambienti. La giunta comunale di Sondrio, nella sua ultima seduta, ha approvato infatti il progetto esecutivo. I serramenti esterni di Palazzo Pretorio sono in legno massello verniciato, di diverse tipologie, a seconda delle modalità di apertura e del sistema di oscuramento. L’elevata esposizione solare, l’azione degli agenti atmosferici e la scarsa manutenzione operata nel corso degli anni hanno causato un evidente degrado.

"L’intervento era necessario e non più rinviabile - sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Simone Del Marco -, sia per migliorare le prestazioni energetiche del palazzo sia per aumentare il comfort di chi lavora negli uffici. Più in generale, i lavori si inseriscono nell’ampio programma di manutenzione degli edifici di proprietà comunale, come scuole, impianti sportivi e altri palazzi di pregio, per garantirne la piena efficienza e il decoro. Con questo primo lotto interveniamo sui lati di Palazzo Pretorio che affacciano a sud su corso Italia e a ovest su via Ferrari sostituendo tutti i serramenti al piano terra, al primo e al secondo piano sul lato sud e alcuni del primo e del secondo piano sul lato ovest, nel rispetto dei requisiti termo-acustici previsti dalla normativa e dopo aver recepito le indicazioni della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio che ha rilasciato il nulla osta". F.D.E.