
Il punto nascita di Sondalo
Sondrio, 11 luglio 2020 - Il vertice che si è svolto ieri mattina a Milano riguardante lo sviluppo sanitario della provincia di Sondrio sembrerebbe, nella sostanza, aver recepito i punti fondamentali della proposta elaborata dei 71 sindaci di Valtellina e Valchiavenna, contrari solo i sei amministratori del mandamento di Bormio. Il nosocomio del capoluogo provinciale è stato individuato quale struttura di riferimento per il trattamento di tutti gli interventi complessi. Questo il punto di maggior interesse emerso dall’incontro. All’ospedale di Sondrio – sul quale dovranno convergere importanti finanziamenti, sia per quanto riguarda le risorse che il capitale umano – è stata confermata la presenta della Neurochirurgia, della Chirurgia vascolare e di quella toracica.
"La sfida – commenta Roberto Scaramellini, referente dei 71 sindaci – consiste nel far diventare il presidio la struttura deputata al trattamento delle patologie complesse, sia in urgenza che nell’ordinario". Per quanto riguarda il nosocomio di Chiavenna, invece, verrà mantenuto il reparto di Ortopedia, migliorati i poliambulatori e le attività legate al consultorio e all’ostetrica di territorio. Il Pot di Morbegno vedrà un incremento dei posti letto di lunga degenza, l’arrivo della nuova Tac, 4 nuovi ambulatori di medicina generale e il punto di primo intervento attivo 24 ore su 24. "A Tirano, invece – commenta ancora Scaramellini – è in corso una valutazione per verificare la possibilità di trasformazione dell’ex ospedale in un presidio di degenza per le cure intermedie".
Infine, per quanto riguarda il Morelli di Sondalo verranno confermate tutte le specialità presenti con particolare riguardo per la pneumologia, la tisiologia, il punto nascite, la chirurgia generale, l’ortopedia, la traumatologia, l’urologia e il potenziamento dell’Unità spinale unipolare. Al tavolo è stato anche affrontato l’argomento Coronavirus: Regione Lombardia aveva avanzato la possibilità, nel corso di un vertice con i sindaci dell’Alta Valle, di attivare all’interno di due padiglioni del Morelli un presidio per la gestione dei malati Covid-19: al momento, però, il progetto sembrerebbe essere stato ridimensionato e gli investimenti previsti riguarderebbero un unico padiglione. "Siamo soddisfatti – conclude Scaramellini – Regione Lombardia ha sostanzialmente recepito le nostre proposte e le peculiarità di ogni presidio del territorio verranno valorizzate".