FULVIO D’ERI
Cronaca

Ospedale Morelli, il trasloco della Breast unit e la (dura) lettera al sindaco di Sondalo

“L’Amministrazione doveva comunicare la novità. La gente non può apprenderlo dai social media. Intanto si sta smantellando l’ospedale”

Un'infermiera del Morelli di Sondalo

Un'infermiera del Morelli di Sondalo

Sondalo, 10 aprile 2025 – Perché il reparto della chirurgia al seno è stato portato da Sondalo a Sondrio? È quel che si chiede una cittadina di Sondalo, preoccupata per lo spostamento di un reparto importante per molte donne dell’alta Valtellina.

Non si placa il malcontento per il trasloco motivato dal fatto che, per essere riconosciuta come tale, la Breast Unit deve erogare un numero di interventi all’anno che Asst può raggiungere soltanto convogliando su Sondrio anche le operazioni che si effettuavano a Sondalo.

La residente si rivolge al primo cittadino di Sondalo Ilaria Peraldini chiedendo lumi in merito, perché questo “atto” appare come un’ulteriore dimostrazione dello smantellamento del Morelli.

“Considerando che “il Testo unico degli Enti locali” – dice la signora nella sua missiva inviata in municipio - individua il sindaco come massima autorità sanitaria locale, come cittadina di Sondalo mi sento autorizzata a chiedere al sindaco e all’assessore alle Politiche sociali e sanità del Comune alcune delucidazioni in merito a quanto sta succedendo”.

Da cittadina e da donna, e per tutte le donne di Sondalo e dell’Alta Valle, che da oggi si sentono private del loro sacrosanto diritto ad una cura rispettosa dei loro diritti che permetta, nel dolore, almeno la vicinanza dei propri cari, spero che vogliate dare una risposta alle nostre domande e ai nostri bisogni.

Come mai queste decisioni ci piombano improvvisamente sulla testa? È possibile che neppure i sindaci, che appunto sono i responsabili della salute, ne siano stati informati? E se ne sono stati informati, perché la popolazione deve venirne a conoscenza dai social e non da chi, in prima persona, è tenuto ad informare i cittadini?

Ritengo che una tempestiva e corretta informazione ai cittadini possa essere considerato il primo passo per l’assolvimento dei doveri a cui il sindaco è delegato in materia di salute e che tali informazioni non debbano avvenire solo attraverso i social, ma con modalità accessibili anche a chi non usa questi strumenti. Già ci sentiamo abbandonati da chi dovrebbe garantirci una giusta sanità, almeno non fateci sentire abbandonati anche dall’Autorità che dovrebbe essere la più vicina”.