Chiavenna, il sindaco difende il punto nascite: "Pronto a dimettermi"

Nei prossimi mesi Regione Lombardia e Asst decideranno se chiudere il reparto di Gravedona o quello della città del Mera

Il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta

Il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta

Chiavenna, 15 giugno 2018 -  «In segno di protesta, per sottolineare la volontà di difendere il punto nascite dell’ospedale di Chiavenna, sono pronto a consegnare la fascia tricolore», così il sindaco di Chiavenna e presidente della Provincia di Sondrio, Luca Della Bitta, ha commentato gli ultimi sviluppo attorno al reparto di maternità chiavennasco che potrebbe essere chiuso entro la fine dell’anno. Nei prossimi mesi Regione Lombardia e Asst decideranno se chiudere il reparto di Gravedona o quello della città del Mera – entrambi in sofferenza a causa dello scarso numero di nuovi nati e della carenza di personale qualificato. «Ribadiamo con forza l’importanza di mantenere attivo il punto nascite – sottolinea Della Bitta che, nella giornata di oggi parteciperà, insieme agli altri sindaci della Valchiavenna ed ai vertici dell’Azienda ospedaliera, ad un incontro per fare il punto della situazione – L’ospedale di Chiavenna, grazie al progetto «Aree interne», è protagonista di strategie nazionali che verrebbero private di significato qualora venissero a mancare i servizi essenziali».

La richiesta è, in pratica, quella di applicare il Piano di organizzazione aziendale strategico che prevede, tra le altre cose, l’individuazione di un responsabile di struttura semplice che, in seguito al felice esito processuale degli ultimi giorni, potrebbe essere facilmente individuato, secondo Della Bitta, nel dottor Spellecchia. «Se l’ex primario di ginecologia tornerà al suo posto – commenta Elisa Casati, del comitato Insieme per l’ospedale – la struttura sanitaria diventerà più attrattiva, aumentando così il numero delle nascite». Uno dei motivi legati alla possibili chiusura della maternità di Chiavenna è infatti lo scarso numero di nuovi nati – inferiori ai 500 annui – nella città del Mera. A spostare il focus sulla difficoltà nel reperire personale qualificato è però l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera: «Entro i prossimi due anni avremo il 20% in meno di ginecologi e il 40% in meno di pediatri. Purtroppo le strutture di Gravedona e Chiavenna risultano poco attrattive per i medici. Nell’area che sarà soggetta a chiusura verrà introdotta la figura dell’ostetrica territoriale, che avrà il compito di accompagnare sul territorio le future mamme in tutte le fasi che precedono il parto, che verrà effettuato nel punto nascite più vicino».