
Il presidente della Conferenza dei sindaci Roberto Scaramellini
Chiavenna, 19 dicembre 2019 - I sindaci della Valchiavenna scommettono sul loro nosocomio, disegnando per la struttura della città del Mera un futuro come "Ospedale di montagna". Queste le conclusioni del documento riguardante il futuro sviluppo sanitario approvato, nei giorni scorsi, dalla Conferenza dei sindaci della Valchiavenna. L’evidenza delle caratteristiche del territorio e l’analisi delle risultanze dello studio del Politecnico sono state al centro del dibattito tra gli amministratori locali: "Il documento è il risultato di un articolato lavoro sviluppato attraverso il confronto tra i sindaci – sottolinea il presidente della conferenza Roberto Scaramellini - e di un gruppo ristretto di tecnici. Ci siamo presi il tempo necessario, poiché la questione richiedeva tutta la nostra attenzione prima di articolare la nostra proposta: Chiavenna dovrebbe diventare un esempio di "Ospedale di montagna" in grado di garantire il benessere della popolazione e dei turisti". Le distanze dagli altri presìdi, le difficoltà di collegamento, la presenza di un vasto tessuto produttivo, della popolazione scolastica, di ampie fasce di soggetti deboli e di flussi turistici in espansione rendono l’ospedale centrale nel fornire una risposta efficace alle esigenze del territorio "ma – ribadisce Scaramellini – il presìdio ospedaliero di Chiavenna deve uscire dalla logica dell’ospedale tradizionale, perché non possiede requisiti e risorse".
Tra le priorità per il futuro dell’ospedale di Chiavenna, secondo gli amministratori, il potenziamento di ortopedia, con interventi di bassa e media complessità, l’implementazione della riabilitazione e dell’oculistica, per una popolazione sempre più anziana, il mantenimento di un Pronto soccorso efficace, un reparto di chirurgia per gli interventi programmati e le urgenze, la riduzione dei tempi di attesa per radiografie ed ecografie, evitando gli spostamenti verso altri presidi e l’ampliamento delle prestazioni settimanali dei poliambulatori, l’incremento del personale medico ed infermieristico e fisioterapico per medicina, anche in prospettiva dell’aumento dei posti letto sub acuti e malati di comunità e l’aumento previsto dell’attività chirurgica.
«Per il Consultorio – aggiunge Scaramellini - la cui attività è in crescita e apprezzata dalle neo-mamme, è necessario mantenere l’ambulatorio pediatrico di libero accesso e tutti i servizi offerti anche nell’area adolescenti. Per evitare ai malati faticosi spostamenti per sottoporsi alle cure, viene richiesto il mantenimento e il potenziamento di oncologia, e la creazione di un Hospice per i malati terminali. L’ospedale, così articolato, garantirebbe le risposte attese dai cittadini, limitando la migrazione fuori provincia e, al contempo, offrirebbe un servizio moderno ed efficiente di sanità rendendo ancora più attrattivo il nostro territorio per i turisti". Anche i sindaci di Sondalo, Bormio, Livigno, Valdidentro, Valfurva e Valdisotto hanno preso posizione in merito al piano di sviluppo sanitario. Nei giorni scorsi gli amministratori dell’Alta Valle hanno incontrato i rappresentati del comitato sorto a Difesa della sanità di montagna, approvando il documento redatto dagli attivisti che si sono avvalsi del contributo tecnico di Giuliano Pradella. "Siamo soddisfatti dell’incontro – ha dichiara il sindaco di Sondalo Ilaria Peraldini – la proposta del comitato, composto da medici e professionisti del settore, rispecchia l’idea che abbiamo di sanità di montagna".