Ospedale, Bormio non si arrende: guerra di carte bollate

Pronto un esposto per la disattivazione dei servizi di emergenza nella struttura di Sondalo

l referente scientifico del comitato "Io sto con il Morelli" Giuliano Pradella

l referente scientifico del comitato "Io sto con il Morelli" Giuliano Pradella

Bormio, 14 luglio 2020 - L’alta Valle non si arrende: i sei sindaci del mandamento di Bormio e il comitato "Io sto con il Morelli" sono pronti a presentare un esposto in procura per la disattivazione dei servizi di emergenza-urgenza all’ospedale Morelli di Sondalo. Non si ferma, quindi, la mobilitazione di cittadini e amministratori locali impegnati, ormai da anni, nella difesa del nosocomio dell’Alta Valle. A scatenare polemiche e reazioni la decisione di Regione Lombardia di non accogliere il piano di sviluppo sanitario alternativo a quello presentato dal Politecnico di Milano – il piano Pradella – ma, al contrario, di recepire, in base a quanto detto, le proposte avanzate dai 71 sindaci della provincia, tutti esclusi gli amministratori del mandamento di Bormio. "Stiamo preparando l’esposto alla procura in queste ore – sottolinea il referente scientifico del comitato "Io sto con il Morelli", Giuliano Pradella – e faremo anche una segnalazione alla prefettura di Sondrio per denunciare, insieme ai sei sindaci del mandamento di Bormio, la disattivazione dei servizi di emergenza-urgenza in Alta Valtellina". Sembra che i vertici regionali non abbiano prodotto alcun documento scritto nel corso del vertice ma il progetto sarebbe quello di potenziale l’ospedale di Sondrio, che gestirà gli interventi complessi, mentre negli altri presidi verranno confermate le attuali specializzazioni presenti. "Alle parole dovranno seguire i fatti – ricorda Pradella – Le azioni promesse su Sondalo, ma non solo, risultano essere prive di fondamento: troppo generiche e prive di entità". Secondo Pradella, infatti, le specialità presenti a Sondalo non potranno essere mantenute in quanto "reparti" effettivi dato che andrebbero a costituire dei doppioni con quelli già presenti a Sondrio.

«Le specializzazioni – spiega Pradella – saranno dunque garantite solo quando i medici saranno in sede, magari per un giorno alla settimana". Inoltre la situazione nel nosocomio del capoluogo si starebbe facendo, di giorno in giorno, sempre più problematica: "I medici a Sondrio si stanno rendendo conto di essere nella più totale disorganizzazione – conclude Pradella – L’ospedale non è preparato per gestire un carico di lavoro simile. Il tasso di abbandono dei pazienti è in aumento e preso inizieranno ad andarsene anche i medici". Intanto la situazione sembra aver dato nuovo impulso alla raccolta firme a favore del nosocomio dell’Alta Valtellina. Ieri pomeriggio, infatti, mancava davvero poco al raggiungimento dell’obiettivo delle 7500 firme per chiedere l’autonomia amministrativa dell’ospedale Morelli di Sondalo: le sottoscrizioni avevano superato di poco quota 7000.