Orto botanico più bello . La Festa di primavera dopo i lavori di restauro

Lo spazio verde di Pavia è il più antico delle regione. È stato fondato nel 1773 per volere di Maria Teresa d’Austria. Tra le specie, il celebre Platano di Scopoli .

Orto botanico più bello . La Festa di primavera dopo i lavori di restauro

Orto botanico più bello . La Festa di primavera dopo i lavori di restauro

Un intero fine settimana per ammirare il risveglio della natura e conoscere il progetto di ristrutturazione dell’Orto botanico, il più antico della Lombardia fondato nel 1773 per volere di Maria Teresa d’Austria. Sabato 6 e domenica 7 aprile la struttura di via Scopoli si apre alle famiglie e a tutti i suoi visitatori per la Festa di primavera. In programma visite guidate, laboratori per adulti e bambini e soprattutto uno speciale appuntamento con il "nuovo" Orto botanico.

Sabato alle 15 in aula A, infatti, sarà presentato il progetto di ristrutturazione e valorizzazione, finanziato dal Pnrr, del ministero della Cultura, con ingresso gratuito, a poche settimane dall’apertura dei cantieri e dalla temporanea chiusura al pubblico, prevista per inizio estate. Tra i principali obiettivi del progetto, oltre all’ampliamento delle collezioni e ai necessari interventi strutturali per rendere più efficienti, sostenibili e fruibili gli spazi e gli ambienti dell’Orto botanico, vi è la valorizzazione del patrimonio architettonico, con il restauro delle celebri serre settecentesche dette "scopoliane" in onore del naturalista Giovanni Antonio Scopoli (1723-1788) che contribuì a fare del giardino botanico di Pavia uno dei grandi orti europei.

Non meno importante sarà inoltre il potenziamento delle attività didattiche e divulgative. "Sarà un orto moderno, attrattivo e aperto alla vita dell’Università e della città - spiega la direttrice Silvia Assini, docente di botanica al dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università - più sostenibile e anche più ampio e ricco, all’altezza della sua grande storia". L’Orto botanico, punta a superare nel 2025 quota 7.500 visitatori all’anno, registrata nel 2023, 250° anniversario dalla sua fondazione. Tra le specie ospitate, il celebre Platano di Scopoli, piantato proprio del celebre naturalista alto 45 metri, la calamaria o (Isoëtes malinverniana), specie acquatica quasi estinta e oggi reintrodotta grazie a importanti progetti scientifici, la pianta del deserto Welwitschia mirabilis (dotata di sole due foglie ad accrescimento illimitato), la varietà pavese della pianta del tè (Camellia sinensis ‘Ticinensis’) e oltre 200 bulbose primaverili. Il ricco programma si apre sabato 6 alle 14 con le passeggiate alla scoperta delle collezioni della biblioteca.