REDAZIONE SONDRIO

Nuovo stabilimento Rigamonti. Non sarà a Montagna piano

La Rigamonti non costruirà più il nuovo stabilimento a Montagna in Valtellina a causa delle mancate autorizzazioni. L'azienda cercherà altre aree per realizzare la struttura, ma l'organico non sarà influenzato.

Nuovo stabilimento Rigamonti. Non sarà a Montagna piano

Il nuovo stabilimento della Rigamonti non si farà più nel sito individuato anni fa nel Comune di Montagna in Valtellina, nei pressi cioè della fine della tangenziale di Sondrio, vicinissimo all’ormai prossimo cantiere necessario per la realizzazione della tanto contestata rotonda del Trippi, opera olimpica che malgrado i mugugni e le proteste dell’ultimo periodo pare verrà realizzata come da cronoprogramma entro il 2026. A confermarci il cambio di direzione della Rigamonti, dovuto all’impossibilità di costruire la nuova struttura pensata ormai da molti anni, è Claudio Palladi, amministratore delegato di Rigamonti. "Purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che non ci sono più le condizioni per costruire in quell’area, già individuata da 4 anni, il nuovo stabilimento – ci dice un dispiaciuto il manager -. Avevamo un impegno di 4 anni, coi proprietari, per l’acquisizione delle aree sulle quali avrebbe dovuto nascere la nuova struttura. Tempo scaduto a fine 2023. Peccato, c’era stata una buona collaborazione da parte di tutti… ma la mancanza delle autorizzazioni (attese da 4 anni) necessarie a procedere ci ha costretti a cambiare strada. Lì vicino, a breve, ci sarà un’area di cantiere. Gli ultimi eventi, le ultime decisioni, le polemiche tra i sindaci riguardo alla tangenziale che sorgerà nei pressi del sito non hanno di certo deposto bene. Nei giorni scorsi abbiamo mandato una comunicazione formale al comune di Montagna in cui dichiariamo di non poter più procedere alla realizzazione del nuovo stabilimento sui siti individuati da tempo. Ci dispiace, mi dispiace, per questa decisione ma non ci hanno lasciato scelta". La Rigamonti però non abbandona di certo l’idea di costruire uno stabilimento nuovo perché la struttura è funzionale.

L’idea, ci aveva detto Palladi l’anno scorso, è quella di avere la produzione nello stabilimento di Mazzo (per la selezione della materia prima) e in quello nuovo di Montagna, entrambi di proprietà, e di eliminare i due di Poggiridenti e di Montagna in cui la Rigamonti paga l’affitto.

"L’investimento lo faremo lo stesso, purtroppo dovremo individuare altre aree. Questa decisione non comporterà nulla a livello di organico, per i lavoratori non ci sarà nessun problema, fortunatamente l’attività è in salute".

Fulvio D’Eri