
Non erano forbici tarocche made in Cina spacciate per made in Premana. Lo assicura il patron della Gimap, a cui settimana scorsa i militari della Finanza e i funzionari della Dogana di Como hanno sequestrato 126mila forbici fabbricate in Cina e destinate all’esportazione. "Non ci è mai stata contestata nessuna contraffazione – spiegano dalla Gimap, che con 55 dipendenti e 5 milioni e mezzo di pezzi prodotti ogni anno nello stabilimento che si sviluppa su una superficie di 4.500 mqi è la più grande realtà del settore di Premana -. Il sequestro cautelativo è derivato unicamente dalla mancanza di un documento: l’attestazione circa le informazioni sulla fase di commercializzazione e sulla effettiva origine estera del prodotto. Dalla Camera di commercio, ottenuta la documentazione richiesta, è stato subito disposto il dissequestro della merce, applicando la sanzione minima dovuta". Il fatturato di Gimap si attesta su quasi 15 milioni, con un’esportazione che supera l’80% in 50 Paesi del mondo. "Crediamo molto nel marchio collettivo di qualità “Premana“ e siamo orgogliosi di rappresentare il “made in Premana“ - prosegue l’azienda -. Per completezza di gamma importiamo però il 5% di forbici vendute dall’estero per rivenderle con uno dei nostri marchi come merce di origine estera, per soddisfare le esigenze di una fascia di clientela". Daniele De Salvo