MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Morti record, si potevano evitare

La provincia di Sondrio in coda nel rapporto Mevi. Il cardiologo Cucchi: "Servono rimedi per invertire la rotta"

Il cardiologo Gianfranco Cucchi ha analizzato i dati pubblicati dal Mevi

Sondrio - In questi giorni è stato pubblicato il rapporto Mevi (Mortalità Evitabile) edizione 2000-2021 con la rappresentazione dell’Atlante che riporta i relativi dati. L’analisi, in prima istanza, prende in considerazione la mortalità generale. I decessi, in Lombardia, superano di 22.000 unità quelli tra gli 0 e i 74 anni dal 2019 al 2020. Ossia si è accertato un numero di morti che supera di 22.000 quelli dell’anno precedente, di cui 15.000 sono riferibili al Covid (il maggiore numero di morti per la pandemia è di anziani con età maggiore di 75 anni). "Entrando nel merito delle Regioni, la Lombardia è passata da un tasso di 245 decessi per 100 mila abitanti del 2019 a 317 nel 2020 con un incremento del 30% e si colloca, in Italia, al 4° posto di questa triste classifica - rivela il dottor Gianfranco Cucchi, per anni direttore dell’Unità coronarica e cardiologia clinica dell’ospedale di Sondrio -. Analizzando il dato provinciale Sondrio si colloca, nel 2020, al 9° posto nello Stato, per più alto numero di decessi pari a 359/100 mila abitanti rispetto a 294, del 2019, con un incremento del 22%, prima di noi la provincia di Caserta. È la prima provincia alpina con il più elevato tasso di morti per tutte le cause: il Trentino ha un tasso di 258 decessi, rispetto a 359 di Sondrio".

Dopo questo primo inquadramento l’Atlante della mortalità evitabile entra nel merito della questione analizzando i dati della mortalità evitabile nel decennio 2009-2018. Ma che cos’è la mortalità evitabile? Risponde ancora il cardiologo Cucchi, esperto di politica sanitaria: "Si suddivide in mortalità prevenibile: evitabile principalmente tramite interventi di prevenzione primaria (stili di vita, alimentazione), cioè prima dell’insorgenza di malattie o degli infortuni, per ridurne l’incidenza; mortalità trattabile: evitabile principalmente tramite diagnosi tempestive e cure efficaci, cioè dopo l’insorgenza di malattie, per ridurne la mortalità. La Valtellina si colloca agli ultimi posti e precisamente al 103° su 107 province con 20,4 morti evitabili di cui 5,6 trattabili e 14,8 prevenibili(in questo caso siamo all’ultimo posto con la maglia nera). Il dato è particolarmente preoccupante per il sesso maschile con 27,4 morti evitabili e ci collochiamo tra Enna e Napoli. L’analisi della mortalità evitabile rappresenta uno strumento utile alla valutazione di strategie e azioni di sanità pubblica finalizzate a contrastare i decessi prematuri dovuti a cause di morte prevenibili e trattabili". Bisogna, dunque, interrogarsi sul perché di questi elementi poco lusinghieri, analizzare i fattori che li hanno determinati per trovare i rimedi.